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The Art Basel and UBS Art Market Report 2025: il riassunto

Qualche giorno fa è stato pubblicato il report di 266 pagine di “The Art Basel and UBS Art Market Report 2025“, un documento denso di dati di mercato e di analisi dei trend di vendita del 2023 e 2024 per cercare di anticipare quello che potrebbe accadere nel resto del 2025.

Nel seguente riassunto ci siamo concentrati quindi su ciò che sta vendendo, chi compra, e dove si concentra il mercato.

The Art Basel and UBS Art Market Report 2025

Nel 2024, il mercato globale dell’arte ha registrato un calo del 12%, portando il valore complessivo delle vendite a 57,5 miliardi di dollari. Questa flessione rappresenta il secondo anno consecutivo di decrescita, dopo una forte ripresa post-pandemica nel 2021-2022. Il rallentamento è stato guidato principalmente dalla debolezza del segmento high-end, cioè le opere con valori superiori a 10 milioni di dollari.

Tuttavia, il numero di transazioni è aumentato del 3%, raggiungendo 40,5 milioni, segno che le fasce di prezzo più basse continuano a mostrare dinamismo e attrattività.

Trend Principali del Mercato nel 2024

1. Calano le vendite top-tier, cresce l’attività nei segmenti più bassi

  • Le opere vendute per oltre 10 milioni di dollari sono diminuite del 39%, rappresentando solo il 18% del valore totale del mercato, contro il 23% del 2023 e il 33% del 2022.
  • Il segmento più robusto è quello tra 1 e 10 milioni di dollari, che ha rappresentato il 30% del valore totale.
  • Il segmento sotto i 50.000 dollari è cresciuto fino a 17% del valore totale, in netto aumento rispetto al 10% del 2022.
  • I segmenti sotto i 5.000 dollari hanno rappresentato il maggior numero di transazioni, anche se solo il 4% del valore complessivo.

2. Dominio dei dipinti

  • I dipinti hanno rappresentato la maggior parte delle vendite in tutti i segmenti di prezzo: 96% delle vendite sopra i 10 milioni, 88% delle vendite oltre 1 milione, e 43% nel segmento sotto i 50.000 dollari.
  • Le sculture seguono, mentre le fotografie e stampe crescono nel segmento low-cost (14% del valore sotto i 50.000 dollari).
  • Il digital art è marginale: meno dell’1% del valore e volume complessivo, con prezzi prevalentemente tra 5.000 e 50.000 dollari.

Le Vendite all’Asta

Totale

  • Le vendite totali (pubbliche e private) delle case d’asta hanno raggiunto 23,4 miliardi di dollari, con un calo del 20% rispetto al 2023.
  • Di queste, 19 miliardi provengono dalle aste pubbliche (-25%) e 4,4 miliardi dalle vendite private (+14%).

Aste pubbliche: mercati principali

  • I tre mercati principali sono Stati Uniti (31%), Cina (25%) e Regno Unito (14%), con una quota combinata del 70% delle vendite.
  • Gli Stati Uniti hanno dominato il segmento oltre i 10 milioni con il 73% delle vendite, e sette delle dieci opere più costose vendute a New York.

Top vendite del 2024

  • René Magritte, L’Empire des Lumières (1954) – $121 milioni – Christie’s NY (record personale).
  • Ed Ruscha, Standard Station…$68,3 milioni – Christie’s NY (record).
  • Claude Monet, Nymphéas$65,5 milioni – Sotheby’s.
  • Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR)$46,5 milioni – Phillips.
  • Andy Warhol, Flowers$35,5 milioni – Christie’s.

Segmentazione di prezzo alle aste

  • Solo 0,1% delle opere vendute ha superato 1 milione di dollari, ma ha rappresentato il 49% del valore totale.
  • Il volume maggiore (95%) ha riguardato opere sotto i 50.000 dollari.

Il Settore dei Dealer

Andamento generale

  • Le vendite aggregate dei dealer sono scese del 6%, a 34,1 miliardi di dollari, secondo anno consecutivo in calo.
  • Il calo è concentrato nelle fasce alte: i dealer con turnover oltre 10 milioni hanno registrato le perdite più significative.
  • I dealer con vendite inferiori a 500.000 dollari hanno rappresentato il 53% del campione, mentre solo il 7% ha superato i 10 milioni.

Tipologia di acquirenti

  • 76% delle vendite sono state fatte a collezionisti privati, con una crescita dei compratori internazionali.
  • Le vendite a musei e istituzioni private sono rimaste stabili al 9% e 5% rispettivamente.
  • I nuovi acquirenti hanno rappresentato il 28% delle vendite nel segmento high-end, in calo dal 36% del 2021.

Canali di vendita

  • Le vendite online hanno rappresentato il 22% del totale (in calo dell’1%), ma con un 46% di nuovi acquirenti coinvolti, rispetto al 35% nel 2023.
  • Il canale dominante nelle vendite online è stato il sito del dealer (17% del totale), seguito da social media e OVR.

Art Fairs e Vendite Ibride

  • Le fiere d’arte restano importanti, ma il loro peso è calato a favore di vendite più dirette e digitali.
  • I dealer combinano sempre più strategie ibride: presenza in fiera + marketing online + trattative private.
  • La pressione dei costi di partecipazione ha spinto molti dealer a rivedere la propria presenza fisica e a focalizzarsi sulle fiere con ritorno più immediato.

Sfide e Opportunità nel 2025

Le principali sfide per dealer e case d’asta:

  1. Volatilità economica e politica
  2. Trovare nuovi acquirenti e venditori
  3. Mantenere relazioni con i clienti storici
  4. Competizione crescente (soprattutto online)
  5. Costi di partecipazione a fiere e operatività.

Cosa Sta Vendendo

Segmenti più forti nel 2024:

  • Dipinti tradizionali, soprattutto dell’arte moderna e post-bellica.
  • Artisti blue-chip consolidati, soprattutto fuori dal contemporaneo.
  • Fotografie e stampe nel segmento < $50.000.
  • Basquiat, Magritte, Warhol, Ruscha: artisti con risultati solidi anche in un mercato più cauto.

Segmenti in difficoltà:

  • Arte contemporanea ultra-high-end (oltre $10 milioni): meno opere, meno acquirenti.
  • Arte digitale: scarsa incidenza (<1%) e prezzo medio contenuto.

Conclusioni tratte dal report di Art Basel e UBS

Il 2024 è stato un anno di transizione per il mercato dell’arte, segnato da:

  • Una contrazione nel valore, ma espansione nel numero di transazioni.
  • Un’evidente polarizzazione tra high-end in crisi e low-mid segment in crescita.
  • Una maggiore centralità dei canali digitali, soprattutto per dealer e nuove generazioni di collezionisti.
  • Una nuova geografia del collezionismo, meno dipendente da Cina e più centrata su USA e UK.

Il 2025 si apre dunque con un mercato dell’arte che, pur meno spettacolare nei grandi numeri, appare più diffuso, accessibile e potenzialmente resiliente.

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