Il percorso di Paulo Renftle come artista è iniziato da giovanissimo, seguendo gli insegnamenti di sua madre artista e sperimentando con varie discipline tra cui pittura, incisione, fino alla scultura, per poi dedicarsi alla fotografia per una buona parte della sua carriera.
Le sue fotografie con luce laser sembrano trasmettere visioni da un altrove silenzioso, un archivio di memorie da un tempo distante.
Ci puoi raccontare cosa accade dentro di te quando inizi a creare un’immagine?
Sono visioni catturate al confine di ciò che definiamo realtà, dove il tempo smette di esistere. Cerco di ricordare a me stesso la bellezza vista ad occhi chiusi. La luce laser che ho creato con mio padre è coerente e collimata, ma con specifiche riflessioni e rifrazioni, un unica lunghezza d’onda. Pura, in un buio profondo, riesce a far vibrare le particelle sospese nell’atmosfera e i volumi del corpo vibrano, emergono dalla mia acqua di luce.
Hai recentemente presentato il tuo primo Libro d’Artista, un libro-archivio, ci puoi raccontare qualcosa di più?
Il Libro Archivio Afterlife è un’opera progettata per attraversare il tempo, con materiali e soluzioni che garantiscono almeno quattrocento anni. Resiste ad escursioni di temperature estreme, da meno trenta a più novanta gradi centigradi, realizzato a mano con una tiratura limitata di sole cento copie.
Contiene oltre cinquanta opere fotografiche realizzate solo con luce laser alternate da messaggi ermetici, sintesi di pensieri e informazioni sulla realtà.
Il tuo lavoro è stato presentato in molti luoghi prestigiosi come il Palazzo delle Stelline a Milano, il LAC Museum e Villa Ciani di Lugano, a Basilea al Messeturm durante ArtBasel 2024, fino alle sculture esposte presso Banca Investis. Cosa ci puoi anticipare delle prossime mostre a Venezia e Taormina?
Alle prossime due mostre personali a Venezia, presso Riva Home Gallery il 24 Maggio e a Taormina presso l’Archivio storico il 21 Giugno 2025, la serie Afterlife sarà presente in grande formato e ci saranno più sculture, da sempre la mia grande passione.
Attualmente Banca Investis sta ospitando le mie prime due sculture in granito.

C’è un elemento costante nelle tue opere fotografiche: la presenza femminile, da dove nasce questa scelta?
Il corpo femminile rappresenta il potere creativo ed è l’unico elemento che emerge nella dimensione dove il tempo smette di esistere. Luce e buio, oriente e occidente, sacro e profano.
Recentemente ti sei avvicinato alla scultura, lavorando con materiali durissimi come il granito nero.
Cosa cerchi nel confronto con la materia, e che tipo di ascolto richiede il tempo della scultura?
Il granito parla sottovoce, e se il tempo avesse una direzione opposta, direi che gli scultori portano alla luce cosa c’è dentro il blocco, cosa la roccia è già stata:Arte. Lo scultore forse toglie l’eccesso. Nelle prossime settimane inizierò con la fusione dei metalli sperimentando con varie leghe.
In un mondo in cui l’arte sembra dover essere sempre più rapida, visibile, adattabile ai social media, la tua è una ricerca controcorrente. Come vivi questa tensione tra visibilità e profondità?
Creo in silenzio, in una sorta di ipnosi. Dedico tutto il mio tempo alla sperimentazione. È il compito che ho scelto in questo ciclo, nella grande illusione.

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.