L’artista indiana Rithika Merchant ha disegnato la scenografia per l’Haute Couture Primavera 2025 della casa di moda Dior. Le opere tessili che compongono sono state progettate dai laboratori Chanakya e Chanakya School of Craft.
Chi è Rithika Merchant
Rithika Merchant è nata nel 1986 a Bombay (Mumbai), India. Ha ottenuto un BFA in Arti Visive presso la Parsons School of Design di New York. Ha collaborato già con il mondo della moda in passato, in primo luogo, con la francese Chloé. Per tale motivo, è stata premiata con il Vogue India Young Achiever of the Year Award agli Women of the Year Awards 2018, nonché nominata una delle 100 voci creative di Vogue Magazine VogueWorld. Il dipinto “Saudade” ha vinto la Sovereign Asian Art Prize 2021. Nel 2021 si è aggiudicata Le Prix DDessin Paris. È rappresentata dalla Galerie LJ, il cui indirizzo è al centro della Ville Lumière, nel Marais, e da TARQ (Mumbai).
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La ricerca di Rithika Merchant

Il mondo di Rithika è caratterizzato da linee morbide e ondulate che circoscrivono colori sia tenui che scuri. Usa una miscela di acquerello e gouache di cui apprezza l’effetto traslucido. Le sfumature sono state trasposte nei ricami intrecciando due colori diversi. Si è fatta particolare attenzione alla trasparenza dell’acqua. Lo storytelling parte dall’infanzia indiana, vissuta a Kerala sulla costa tropicale di Malabar. Compaiono foglie di vite e palme, un albero del caffè, fiori carnosi. Creature ibride occupano lo spazio insieme a leoni, bovini e altri animali esistenti. Alcune figure si passano un pettine nella chioma di aculei; altre mostrano al posto del seno un grande monocolo; altre ancora sfoggiano teste e becchi di volatili.
9 pannelli per 9 storie che ci introducono in un non-luogo sognante. Siamo bambini che spiano scene magiche, nascosti tra fili d’erba alta più di un metro. Un brulichio di occhi curiosi. Sono esperienze condivise, figure femminili che si sostengono l’un l’altra.
Maria Grazia Chiuri e il sodalizio con l’arte
Maria Grazia Chiuri (Roma, 2 febbraio 1964) è l’ideatrice di questa fortunata fusione tra mondo dell’arte e della moda. Fortunata perché l’ignizione di valide artiste nel mondo della moda porta a conoscenza del grande pubblico artiste di talento. Allo stesso modo, a mio parere, lo spessore del brand porta alla ribalta i nomi di queste creative scelte dalla beniamina di Dior. Chiuri, diplomata allo IED di Roma, è una figura molto ambita. Circola la voce che prenderà presto le redini creative del dipartimento prêt-à-porter Donna di Fendi.
Tornando alla maison di Christian Dior, altre artiste sono state chiamate da Chiuri negli anni. In particolare, l’artista che ha concepito la scenografia per Dior nel 2023 è oggi sotto i riflettori. Si tratta della nonagenaria Isabelle Ducrot (Napoli, 1931) che ha esposto alla Biennale di Venezia è conosciuta a livello internazionale anche grazie alla gallerista di Colonia Gisela Capitain che l’ha notata nel 2019.
Le sfilate per Dior concepite da Maria Grazia Chiuri, a ritroso
Per la sfilata Haute Couture Primavera Estate 2022 Maria Grazie Chiuri ha coinvolto la coppia di artisti indiani Madhvi e Manu Parek. Analogamente, Anna Paparatti ha disegnato la scenografia per il ready-to-wear Donna Primavera Estate 2022.
La sfilata donna Autunno/Inverno 2021 è stata in una location d’eccezione. Le modelle hanno sfilato nella Galleria degli Specchi di Versailles tra le opere di Silvia Giambrone. Specchi coperti di cera con spine conficcate. Ciascuno alto tre metri e mezzo, per un peso di 400 chili. L’installazione immersiva, curata da Paola Ugolini, si intitola La Galleria delle ombre. Silvia Giambrone lavora con la Galleria Richard Saltoun (Londra, Roma). Quest’ultima ha la mission di sostenere artiste la cui opera non è stata rappresentata adeguatamente in passato dall’ecosistema artistico e dal mercato. Ancora prima, non a caso, l’arte eversiva di Tomaso Binga, nome d’arte per Bianca Pucciarelli Menna, ha lasciato il segno. Nel 2019, al Musée Rodin, la passerella è stata rivoluzionata da un lavoro di Binga. Si tratta della rielaborazione monumentale di Alfabeto Murale del 1976 (valore 130.000 euro).
Il marchio di lusso si spende quindi a sostegno sia di creative dalla poetica legata al femminismo sia di iniziative su “arte e femminismo”. La dimostrazione è stata la sponsorizzazione delle mostre Il soggetto imprevisto. 1978. Arte e Femminismo in Italia, a cura di Raffaella Perna e Marco Scotini, presso FM Centro per l’Arte Contemporanea /Frigoriferi Milanesi nel 2019; Io Dico Io / I Say I a cura di Cecilia Canziani, Lara Conte e Paola Ugolini presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2021.
La sfilata al Museo Rodin rievoca il Paese delle Meraviglie
Se Chanel per celebrare i suoi 110 anni ha preso posto nel Grand Palais di Parigi, Dior ha scelto il Museo Rodin.
La collezione si è ispirata al capolavoro di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie. Inoltre, è nutrita da riferimenti alle opere delle surrealiste Leonor Fini e Dorothea Tanning. Artiste attualmente attenzionate, vista la grande mostra sul Surrealismo presso il Centre Pompidou e le vendite ad Art Basel Paris 2024.
Chiuri ha presentato delle reinterpretazioni contemporanee di abiti classici come la linea Trapèze, disegnata dal giovane Yves Saint Laurent, neo direttore creativo della maison di Christian Dior. Rievoca anche la silhouette Cigale, ideata da Monsieur Dior per la collezione Haute Couture Autunno-Inverno 1952-1953.
Nostalgiche note rococò si riscontrano nelle gonne a palloncino piene di drappi, nei pantaloni alla zuava in pizzo, nelle maniche a sbuffo. A contornare il corpo ci pensano corsetti, crinoline e frac, mentre a troneggiare sul capo pennacchi di piume e creste. I lacci delle scarpe alla schiava risalgono dalle caviglie sulla lunghezza delle gambe. Il gioco di trasparenze, invece, contribuisce sia a svelare e liberare le forme femminili, sia a far spiccare il caleidoscopio di colori del palcoscenico disegnato da Rithika Merchant. L’idea di Chiuri è guardare al mondo dell’infanzia – culotte di tulle e pizzo -, e al rapporto con la natura, come è evidente nella cappa ricoperta di petali.

Collabora da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, ArtApp, Insideart ed Espoarte, prediligendo l’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali.