Il mercato dell’arte in Italia ha attraversato nel 2024 una fase di ridimensionamento e riassestamento, evidenziando segnali di stabilità nonostante la contrazione rispetto ai picchi post-pandemia.
Secondo i dati riportati da Collezione da Tiffany, il fatturato delle principali case d’asta italiane nel secondo semestre 2024 è stato di 64.016.083 euro, in lieve aumento rispetto ai 61.278.206 euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
Nel 2023 il mercato dell’arte in Italia aveva registrato un valore complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro, con una crescita costante nell’export di opere d’arte, design e arredamento verso mercati esteri strategici come Regno Unito, Francia e Stati Uniti.
Scenario Internazionale in Flessione
A livello globale, il 2024 ha registrato una riduzione del volume d’affari di circa il 28% rispetto al 2023, con una contrazione significativa nella fascia alta del mercato.
L’incertezza geopolitica ha influenzato negativamente il settore, sebbene la stabilizzazione dell’inflazione e dei tassi d’interesse abbia favorito un parziale recupero nel periodo autunnale, con una maggiore partecipazione alle aste newyorkesi e ad Art Basel Miami.
Performance dei Principali Mercati
- Stati Uniti: Confermano la loro leadership nel settore, registrando però una flessione del 10% e un giro d’affari di 27,2 miliardi di dollari.
- Cina: Sale al secondo posto con una crescita del 9%.
- Regno Unito: Scende in terza posizione con un calo dell’8%, influenzato dalla contrazione della fascia alta e dagli effetti della Brexit.
- Francia: Pur rimanendo il principale hub europeo, registra una perdita di 4,6 miliardi, mantenendosi appena sopra i livelli pre-pandemia.
Il Ruolo dei Millennial e della Generazione Z
Un trend significativo è rappresentato dall’aumento degli acquirenti under 40, che mostrano un crescente interesse per artisti millennial ultra-contemporanei e per beni di lusso come design, borse e gioielli.
Christie’s ha registrato un incremento del 35% di nuovi clienti, di cui oltre un terzo appartenente alla generazione dei millennial.
Il Mercato dell’arte in Italia: Marginale ma Stabile
In questo contesto, l’Italia mantiene una posizione marginale ma stabile, rappresentando l’1% delle vendite di arte contemporanea a livello globale e posizionandosi al settimo posto con un turnover di 23.240.370 dollari.
Nel segmento dell’arte ultra-contemporanea, il Paese occupa la sesta posizione con un fatturato di 610.210 dollari, pari allo 0,4% del mercato.
Tendenze del 2024: Contrazione nella Fascia Alta
Il 2024 ha evidenziato una contrazione nella fascia alta del mercato e un aumento delle transazioni nella fascia medio-bassa.
I collezionisti stanno privilegiando opere con un miglior rapporto qualità-prezzo, un fenomeno legato anche al passaggio generazionale che, nei prossimi vent’anni, ridisegnerà il mercato con budget più contenuti e investimenti più selettivi.
Cosa acquistano gli italiani
Artisti come Fontana, Burri, Boetti e Manzoni restano punti fermi per chi cerca un investimento sicuro, ma l’offerta comincia a ridursi.
Altri artisti tra i più quotati sono Morandi, Chagall, Boetti, Kandinskij, Seligmann, Schifano e Ligabue.
Un altro elemento da tenere in considerazione è l’emergere di nuovi collezionisti da Europa dell’Est, India e Estremo Oriente.
Prospettive Future per il mercato dell’arte in Italia
Nonostante le sfide, il mercato dell’arte in Italia ha dimostrato resilienza, mantenendo una posizione stabile nel panorama internazionale. La tendenza verso opere di fascia medio-bassa e l’attenzione al rapporto qualità-prezzo indicano un mercato in evoluzione, influenzato da cambiamenti generazionali e da una crescente selettività da parte dei collezionisti.
Una delle principali criticità del mercato dell’arte italiano riguarda l’aliquota IVA applicata alle opere d’arte. Mentre Paesi come la Francia hanno ridotto l’IVA dal 20% al 5,5% e la Germania dal 19% al 7%, l’Italia mantiene un’aliquota più elevata, creando un dislivello competitivo significativo.
Guardando al futuro, l’andamento del mercato dipenderà dalla situazione macroeconomica globale e dalla capacità degli operatori di adattarsi alle nuove preferenze dei collezionisti, sempre più orientati verso criteri di selezione rigorosi e una gestione strategica del patrimonio artistico.

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.