Cesare Catania è uno degli artisti italiani contemporanei più eclettici, capace di unire pittura, scultura e tecnologia in un linguaggio espressivo unico.
Le sue opere d’arte, caratterizzate da colori vibranti e materiali innovativi, raccontano emozioni profonde e temi attuali, spaziando dall’astrattismo alla sperimentazione digitale.
In questa intervista esclusiva, esploriamo il suo percorso artistico, le ispirazioni dietro le sue creazioni e la sua visione del futuro dell’arte.
Dall’uso di tecniche miste alla fusione tra tradizione e innovazione, Catania ci offre uno sguardo autentico sul suo universo creativo.
Scopriamo insieme cosa lo ispira, quali sfide ha affrontato e come vede il ruolo dell’arte nel mondo di oggi.
Come vedi l’attuale mercato dell’arte contemporanea e quali sono le principali sfide che un artista deve affrontare oggi per emergere?
Il mercato dell’arte contemporanea è estremamente complesso e diversificato, con una varietà di approcci e dinamiche che si evolvono rapidamente. La globalizzazione e l’accesso immediato alle informazioni attraverso i canali digitali hanno reso il settore più accessibile, ma anche più competitivo.
Oggi, per un artista emergente, la principale sfida è distinguersi in un panorama saturo, non solo per le proprie capacità tecniche, ma anche per la capacità di comunicare una visione autentica e innovativa.
L’influenza del mercato è sempre più forte, e spesso si assiste a una tendenza che privilegia il valore commerciale rispetto a quello artistico. Tuttavia, credo che l’arte debba rimanere un’espressione personale e culturale, capace di lasciare un segno indipendentemente dalle logiche economiche.
Quanto ritieni importante il coefficiente artistico per la valorizzazione di un artista? E come è stato stabilito il tuo coefficiente personale?
Il coefficiente artistico è uno strumento utile, ma non assoluto. È una sorta di indicatore che consente di valutare un artista secondo parametri più o meno oggettivi, come il numero di esposizioni, il valore delle opere vendute, il riconoscimento da parte della critica e la presenza sul mercato.
Nel mio caso, il coefficiente è stato stabilito sulla base della mia carriera artistica, delle mostre alle quali ho partecipato, delle vendite registrate e del valore percepito delle mie opere nel tempo. Tuttavia, credo che l’arte non possa essere incasellata solo in numeri e quotazioni; è fondamentale che il valore di un’opera sia riconosciuto anche per il suo contenuto emotivo e culturale.
Secondo te, quali sono gli elementi chiave che determinano il valore di un’opera d’arte oggi?
Il valore di un’opera d’arte è determinato da molteplici fattori, tra cui il contesto storico e culturale in cui nasce, l’originalità della visione dell’artista, la tecnica impiegata e la capacità di comunicare emozioni profonde.
Oggi, con la digitalizzazione e l’espansione dei mercati globali, il valore di un’opera è influenzato anche dalla sua visibilità e dalla narrazione che la circonda. L’autenticità e l’unicità rimangono comunque i pilastri fondamentali: un’opera che riesce a instaurare un dialogo con il pubblico, a evocare riflessioni e a mantenere la propria rilevanza nel tempo acquisisce un valore inestimabile.
Qual è la tua opinione sull’arte contemporanea oggi? Credi che sia più orientata verso il mercato o verso la sperimentazione e la ricerca?
L’arte contemporanea si muove in un equilibrio precario tra mercato e sperimentazione. Da un lato, esiste una forte componente commerciale che spinge verso la creazione di opere orientate alla vendita e al successo immediato.
Dall’altro, ci sono ancora artisti che credono nella sperimentazione e nella ricerca, lavorando su progetti innovativi e fuori dagli schemi.
Il vero problema è che il mercato tende a influenzare le dinamiche artistiche, portando spesso a una standardizzazione delle opere per rispondere alla domanda. Credo che il futuro dell’arte debba essere in grado di bilanciare questi due aspetti, senza sacrificare la creatività in nome del profitto.
Che ruolo ha la tecnologia nella tua arte e come vedi l’integrazione tra arte tradizionale e innovazioni come gli NFT?
La tecnologia ha un ruolo centrale nella mia produzione artistica. Credo che l’integrazione tra arte tradizionale e nuove tecnologie sia una delle strade più stimolanti per il futuro della creatività. Gli NFT, ad esempio, rappresentano un’innovazione straordinaria, poiché offrono la possibilità di certificare in modo univoco un’opera digitale, rendendola unica e tracciabile.
Tuttavia, il mondo NFT è ancora in fase di sviluppo e spesso viene frainteso come mero strumento speculativo. Personalmente, vedo in questa tecnologia un grande potenziale per democratizzare l’arte e renderla accessibile a un pubblico più ampio, senza però perdere il contatto con la fisicità e la materia delle opere tradizionali.
Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi collezionisti attraverso le tue opere? E quale consiglio daresti a un giovane collezionista?
Attraverso le mie opere cerco di trasmettere emozioni, concetti universali e una visione del mondo che sia al tempo stesso personale e collettiva. L’arte per me è un mezzo di comunicazione che trascende le parole e si manifesta attraverso colori, texture e forme.
A un giovane collezionista consiglierei di affidarsi al proprio istinto, di approfondire la conoscenza degli artisti che lo affascinano e di non acquistare opere solo con una prospettiva di investimento. L’arte deve essere vissuta e amata prima di tutto per il suo valore intrinseco.
Quanto è importante il dialogo con critici e curatori nel tuo percorso artistico?
Il dialogo con critici e curatori è fondamentale per la crescita di un artista. I critici aiutano a contestualizzare il lavoro e a offrire nuove chiavi di lettura, mentre i curatori sono essenziali per dare una direzione espositiva coerente e valorizzare le opere nel contesto giusto. Senza un confronto costante, si rischia di lavorare in una bolla autoreferenziale, perdendo opportunità di evoluzione e approfondimento.
Come Cesare Catania vede il mercato internazionale rispetto a quello italiano? Quali sono i principali ostacoli o opportunità per gli artisti italiani?
Il mercato internazionale offre maggiori opportunità di visibilità e valorizzazione dell’arte rispetto a quello italiano, che purtroppo tende a essere più chiuso e meno strutturato nel promuovere gli artisti emergenti. Tuttavia, l’arte italiana gode di un prestigio storico senza pari, e chi riesce a inserirsi nei circuiti giusti può trovare un pubblico molto ricettivo all’estero.
Cesare, stai lavorando a nuovi progetti o mostre che puoi condividere con noi?
Sto attualmente lavorando a una serie di progetti che esplorano la fusione tra scultura fisica e arte digitale, creando esperienze immersive attraverso la realtà aumentata. Ho in programma diverse mostre in cui presenterò queste nuove opere.
Credi che l’arte possa essere uno strumento di connessione globale, capace di superare barriere culturali e linguistiche?
Assolutamente sì. L’arte ha il potere unico di creare un linguaggio universale capace di unire le persone, indipendentemente dalle differenze culturali e linguistiche. È un ponte tra mondi diversi, un mezzo per comunicare idee e sentimenti in modo diretto e immediato.
Immagine: La Violinista di Barcellona (B Version)” – Cesare Catania (Ispirato alle “Quattro Stagioni” di Vivaldi) Anno: 2016 Misure: 170 cm x 120 cm Tecnica: Olio e acrilico su tela

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.