Si è conclusa l’ottava edizione di Collectible, la fiera dedicata al design da collezione del Ventunesimo secolo. Si è tenuta dal 13 al 16 Marzo 2025 a Bruxelles, nella venue di Vanderborght Building. L’edificio si snoda su 5 piani con il particolare ballatoio affacciato sul pianterreno – in stile Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
La fiera è stata fondata da Clélie Debehault e Liv Vaisberg.
Clélie Debehault ha lavorato come direttrice alla Galerie Vedovi di Bruxelles e come direttrice associata alla Galerie Templon di Parigi. Liv Vaisberg è una direttrice artistica con sede a Rotterdam. È cofondatrice anche di altre fiere come A Performance Affair e POPPOSITIONS.
Collectible si espande: da Bruxelles a New York
Collectible ospita gallerie specializzate in design che propongono dei pezzi in edizioni limitate o progetti indipendenti di designer emergenti.
Da settembre 2024 Collectible è approdata negli Stati Uniti ove ritornerà a settembre 2025, cercando di conquistare la Grande Mela, strategicamente vicina a LA, Chicago e altre vibranti città americane.
La sezione CURATED

Per la sezione CURATED è stato chiamato il curatore scrittore newyorkese Brecht Wright Gander. The Reality of virtual vanta la scenografia di Duyi Han che ha dipinto il pavimento con delle forme circolari concentriche.
Il concetto di manipolazione materica è posto in relazione alle nuove possibilità offerte dall’alta tecnologia. Gli oggetti d’arredo selezionati si incontrano al crocevia tra organico e sintetico, anche grazie al supporto delle stampanti 3D, dando vita a forme complesse che assomigliano a conglomerati naturali.
Le opere di design di The Reality of Virtual

In questa sezione spicca la sedia di studio FLINT: “Spring” (in vendita a €4.800,00, tasse incluse, edizione limitata di 3). Si tratta di una sedia piatta, composta da due lastre di acciaio inossidabile. Può essere spedita facilmente occupando uno spazio esiguo per poi essere trasformata in un volume tirando alle sue estremità con la forza, come fosse una fisarmonica. Una volta aperta si rivela un nido reticolare che si distribuisce tra schienale e seduta.

Il duo composto dall’italiana Sara Bologna (1996) e dal tedesco Luca Gruber (1995), Studio BGGB, approda con un arazzo che fonde le nuove tecnologie dell’IA, i sofisticati telai di Prato e la letteratura sci-fi. The Arquà Manuscript è debitore di un immaginario simbolico e figurativo che deriva dai Bestiari medievali. Inoltre, appaiono grattacieli sullo sfondo, in un assaggio futuristico di metropoli. L’edizione è di 5 + 1 A.P.
Notiamo poi la lampada da tavolo di Adir Yakobi la cui forma rievoca quella di un’ostrica – la stessa sagoma viene replicata per creare una borsa o una fontana. L’artista parte dallo studio dell’esoscheletro dei molluschi. Tramite l’accrescimento di più strati di nacre e calcio si plasma il guscio e lo strato più interno che contiene la perla. Per tale motivo, Yakobi paragona la conchiglia bivalve a una stampante 3D naturale e punta sull’allure artificiale.
La sezione OUTDOOR

Altra sezione in cui appare la firma di un curatore è OUTDOOR. Per orchestrare un piccolo allestimento sul design degli esterni è stato chiamato Frank Bruggeman, artista visivo e landscape designer originario di Rotterdam. Le imponenti fioriere della polacca Aleksandra Jakuc – The Hydro-sphere per immaginare delle oasi urbane – ben si accordano alla Flamingo Shower. Quest’ultima è una doccia da giardini ideata da Fabian Tobias Reiner e Maximilian David Graber caratterizzata da uno stile asciutto. Le linee sono ridotte all’osso, o meglio il tutto si riduce alla curva elastica del tubo idrante che ricorda il lungo collo di un fenicottero. Gli altri ingredienti? Fascette da elettricista, aste d’acciaio standardizzate e lamiere.
Il primo piano

Il Biodesign da Aleor
Al primo piano, incontriamo la galleria di Bruxelles Aleor che sposa il Biodesign e i materiali di origine biologica o riciclata. Notiamo una lampada dal background realizzato con alghe, realizzata da Anaïs Jarnoux e Samuel Tomatis. Un “Mobile” di ispirazione calderiana e altri oggetti d’arredo sono invece realizzati utilizzando dei fogli di plastica naturale che sfruttano i miceli. Sono frutto del lavoro di Aléa, duo che studia metodi di fabbricazione rigenerativi, tra design, biologia e agricoltura.
Una luna a portata di mano

Pochi passi e ci imbattiamo in Moon, una lampada che emette luce seguendo le fasi lunari. Funziona, infatti, grazie a un algoritmo che considera l’attività del satellite terrestre. Lo studio A.D.U., fondato da Vadim A.F. Popowsky, coder e artista di Anversa, ha programmato la tecnologia. Moon funziona grazie a un microprocessore che, in base alla tua localizzazione, calcola la posizione della luna nel cielo e quindi la faccia che mostra alla terra. La superficie lunare e i suoi crateri sono resi grazie all’alabastro (dalla Spagna). Il costo per la lampada di 42 centimetri quadri, edizione di 100 pezzi, è di 4.500 euro tasse incluse. L’esemplare più piccolo di 18 centimetri quadrati è in vendita a 1.500 euro. Esiste anche una versione per l’outdoor in marmo Estremoz.
Galerie Paradis e Spazio Nobile
Galerie Paradis propone un solo show di panche e tavoli in legno di Dirk Maeylaerts. Ogni pezzo è creato su misura come il lungo tavolo in legno di pero dal nome Sticks & Stones con una pietra dalla forma a “X” rinvenuta in Normandia che unisce le due lastre e crea un piccolo giardino zen nel mare del legno.
Il bancone in legno di ciliegio sfoggia delle aperture modulari a forma di cerchio che omaggiano l’architettura dello statunitense Louis Kahn e rafforzano la struttura invece di indebolirla.

Spazio Nobile di Bruxelles presenta, invece, Radical Ornament a cura di Juliette Simeone, un duo show di Amor Immeuble e Willie Morlon. L’installazione di Willie Morlon, 32 anni, consiste in pannelli di cartongesso (placoplâtre) decorati da motivi floreali e astratti che si ispirano all’Art Nouveau. Le opere di Amor Immeuble partono dall’usanza diffusa in Francia di portare via, durante i traslochi, le mensole dei caminetti.
Il secondo piano

Al secondo piano, Lucie Claudia Podrabska realizza coppe e brocche ispirate agli oggetti da tavola in vetro medievali. Tutto è un mondo di vetro con fragili fiori che sposano la tradizione artigianale boema.

Come nell’edizione precedente, Jean Francois Declercq ha curato la sezione “Dialogue”. Per il suo stand, Atelier Jespers/Declercq Design, mette in connessione emergenti e icone del design. L’ispirazione deriva dalla cultura del clubbing, calca lo stile dark gotico e post-punk, rievoca le atmosfere dei video musicali di Frankie Goes To Hollywood. Omaggia il primo singolo del gruppo musicale britannico Bauhaus Bela Lugosi Is Dead.
Ad esempio, il lavoro di Studio Greca (designer torinese) con sedie e tavole rivestite di nero – che ricordano le plastiche disposte sopra i mobili – è posto a confronto con Philippe Starck. In particolare con la sedia “feticcio” Ed Archer (edizione Driade) in pelle cognac che si ispira al tacco femminile ed è allacciata dietro come un corsetto. Oppure il plaid realizzato con pelliccia e cotta di maglia.
Nella collettiva Full Circle colpisce Lapis Lazuli di Pablo Octavio: delle sedute che imitano il tufo come materiale ma stupiscono per la loro consistenza morbida. La poltrona lounge costa 3.100 euro mentre il pouf 1.100 euro (tasse e spese di spedizione escluse).

Sempre al secondo piano, nello stand di Newhouse Gallery notiamo I SPY.. Large Bench (2024) di Lotte Schoot (€ 7,025.00 excl. VAT) un pouf rigido a forma di gemma, in legno dipinto a mano, lo stile “novel” imita le venature e il colore della Radica di noce.
Ridare dignità agli accessori legati al consumo del Gelato

Al terzo piano si segnala un binomio fantasioso per dare dignità, a tavola, al gelato. M’AMA edizioni con la cucina Ballerina di Federica Zama si unisce a Carosello by Eleit.it, utensili per il gelato ideati da Arianna De Luca con la consulenza di Alba Pezone. Arianna De Luca realizza in ceramica coppette, cucchiaini – dal manico formato da piccole sfere – ed espositori porta coni. Il colori sono pastello: rosa, lillà, giallo e celestino. L’dea è ritornare bambini ridenti sulla giostra.
Federica Zama disegna una cucina divertente e versatile: la è composizione circolare; può ruotare su se stessa a 360 gradi; il fuoco è il lavello. È in acciaio 316, ma allo stesso tempo flat-pack. Il binario che corre lungo la circonferenza serve per aggiungere una tendina che si può sostituire a piacere. Diventa così un mobile-ambiente, personalizzabile a seconda dell’estro di chi lo vive. Per Collectible, Zama propone una tendina composta da catenine crochet e modellini di animali realizzati con la stampante 3D. La palette è pastello come quella di Carosello. La proposta di Arianna De Luca e Federica Zama rispecchia l’idea di un mondo in trasformazione. È un modo di abitare nomadico, conviviale, pronto a fare festa.
Il quarto piano

Marco Zebrowski propone dei paraventi costituiti da tre pannelli. Quello centrale è anche una superficie riflettente sulla quale sono disegnati dei fiori smeraldo. Le ante laterali sono invece ricoperte da pittura rossa, più o meno opaca, più o come densa.

Per il linguaggio attuale e vernacolare va segnalato il set di oggetti concepiti da Jean-Baptiste Durand. Più che le poltrone, cattura l’attenzione la serie “Canidogz”. Sono lampade ispirate all’abbigliamento per cani e alle attrezzature per l’outdoor. Il designer attinge a piene mani dall’estetica degli accessori tecnici e sportivi, usa tessuti ripstop idrorepellenti, corde e cinghie, stampa loghi e lettering di brand. I due pezzi di tessuto si stringono attorno a un tubo d’acciaio lavorato e sono alloggiati in moduli creati con la stampante 3D.

Collabora da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, ArtApp, Insideart ed Espoarte, prediligendo l’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali.