The Astronut Studio parteciperà alla MIA Photo Fair nella “FOREIGN SECTION – FOCUS SVIZZERA” patrocinata dal Consolato Svizzero a Milano, con un progetto espositivo dal titolo “Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita” a cura di Clelia Patella.
L’opera di The Astronut, artista visionario che utilizza la tecnologia per provocare riflessioni attraverso l’emozione umana, affronta una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica.
Con questa installazione immersiva e interattiva, il pubblico viene coinvolto in un’esperienza che unisce arte, scienza e spiritualità, ponendo al centro la fragilità del ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande delle Alpi e patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Grazie all’intelligenza artificiale e a un sofisticato sound design, l’installazione trasforma i dati scientifici in una narrazione visiva e sonora che invita a riflettere sul nostro impatto sul pianeta.
L’opera è ispirata alla tradizione secolare degli abitanti di Fiesch, in Svizzera, che dal 1674 pregavano per fermare l’avanzata dei ghiacciai dell’Aletsch e del Fiescher e che dal 2019 è diventata un appello per fermarne il ritiro.
Oggi, il pericolo non è più l’espansione dei ghiacciai, ma il loro rapido scioglimento.
L’INSTALLAZIONE
L’opera nasce da una profonda riflessione dell’artista sulla natura e sulla responsabilità collettiva della conservazione ambientale.
Dal 1674, gli abitanti di Fiesch, un villaggio nel Canton Vallese in Svizzera, intrapresero un rito religioso annuale con cui chiedevano a Dio di arrestare l’avanzata minacciosa dei ghiacciai. Con il cambiamento climatico, il pericolo si è radicalmente trasformato: oggi, la minaccia è il rapido scioglimento dei ghiacciai. Nel 2019, la comunità locale, con l’approvazione del Vaticano, ha deciso di aggiornare questa preghiera, ora dedicata alla protezione e conservazione dei ghiacciai stessi.
L’installazione immersiva sonora è caratterizzata da un audio spazializzato in quaranta delle lingue più diffuse al mondo, creando un’esperienza globale e universale. Partendo da foto e dati scientifici del ghiacciaio, l’artista sceglie di sottolineare un concetto emergente: il ghiacciaio come olobionte, ovvero un organismo complesso e vivente formato dalla simbiosi di elementi abiotici e biotici in una rete vitale di interconnessioni. Questo approccio sottolinea come anche noi, esseri umani, siamo parte integrante della natura e quanto sia fondamentale la nostra cooperazione e interconnessione con l’ambiente.
Attraverso l’intelligenza artificiale, i dati scientifici relativi allo scioglimento del ghiacciaio sono trasformati in un’interazione visiva in continua evoluzione. Il pubblico è invitato a recitare la preghiera-mantra “Il Ghiacciaio è ghiaccio, il Ghiaccio è acqua, l’Acqua è Vita”di fronte a un grande ledwall.
Questa frase, ripetuta in audio spazializzato nelle 40 lingue principali del mondo, trasforma l’esperienza in una potente installazione immersiva. Ogni intervento vocale del visitatore rallenta visivamente il degrado e la sofferenza del ghiacciaio, ricordandoci simbolicamente l’efficacia e la forza delle azioni individuali.
L’installazione mira a restituire al visitatore il senso di responsabilità individuale e collettiva, riaffermando il valore e l’efficacia dei nostri gesti quotidiani nella preservazione della vita sul nostro pianeta.
“La preghiera degli abitanti di Fiesch, trasformata nel 2019 in un appello per fermare il ritiro dei ghiacciai, è una preghiera di speranza e anche un monito, la cui ripetizione da parte dello spettatore davanti al ledwall diventa parte integrante del processo evolutivo dell’opera. La partecipazione attiva del pubblico è quindi un atto simbolico che invita ciascuno a riflettere sulla propria responsabilità individuale: la consapevolezza di come, anche attraverso un gesto semplice, ogni azione possa contribuire a determinare il corso degli eventi.
L’interazione tra l’individuo e il ghiacciaio, attraverso la ripetizione della preghiera, va oltre la mera azione rituale; diventa un simbolo del potere che ogni singola persona ha nel cambiare la realtà che la circonda.
In un mondo dove l’urgenza della crisi climatica è sotto gli occhi di tutti, “Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita” non è solo un’opera d’arte, ma un invito a riflettere sul legame profondo che esiste tra l’ambiente e la nostra coscienza collettiva. Ogni parola pronunciata dal visitatore diventa una goccia che potenzialmente può fermare il riscaldamento globale, una goccia che è tanto più potente quanto più è condivisa.
La connessione tra cultura, spiritualità e cambiamenti climatici emerge in modo drammatico in questo lavoro, che porta lo spettatore a riconoscere la crisi non come un fenomeno lontano, ma come una realtà che riguarda ciascuno di noi.
La preghiera degli abitanti di Fiesch, che ha attraversato secoli di storia, diventa oggi un atto di fede non solo verso la natura, ma verso l’umanità stessa. Non si tratta più solo di un importante rito religioso, ma anche di un atto di cura per il nostro mondo.
Con questo progetto, The Astronut intende scuotere le coscienze per suscitare un cambiamento interiore nei visitatori.
In un’epoca in cui la velocità delle trasformazioni ambientali è allarmante, l’artista ci chiede di fermarci, riflettere, e agire, anche attraverso il semplice atto di ripetere una preghiera. La speranza è che, in questo incontro tra arte, scienza e spiritualità, il visitatore possa comprendere che ogni azione, anche la più piccola, ha un peso nel determinare il futuro.
In questo senso, l’opera diventa una forma di attivismo estetico, una riflessione profonda sul nostro impatto ambientale e sull’importanza di agire ora per proteggere ciò che resta del nostro patrimonio naturale. “Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita” è un invito a non restare indifferenti, ma a fare la nostra parte. Ora.”
IL PROGETTO NEL CONTESTO DI MIA PHOTO FAIR 2025
La FOREIGN SECTION – FOCUS SVIZZERA è curata da Rischa Paterlini e patrocinata dal Consolato Svizzero di Milano. L’opera di The Astronut Studio si inserisce perfettamente nel tema DIALOGHI di questa nuova edizione di MIA Photo Fair BNP Paribas, sviluppando un confronto tra uomo e natura, tra fede e scienza, tra azione e consapevolezza.
Inoltre, il messaggio si allinea con le parole di Papa Francesco, che nell’anno del Giubileo sottolinea l’importanza della speranza e della fiducia nel futuro.
Con “Il ghiacciaio è ghiaccio, il ghiaccio è acqua, l’acqua è vita”, The Astronut ci invita a riflettere e ad agire: un’opera che non si limita a sensibilizzare, ma che chiede a ognuno di noi di diventare parte del cambiamento.
The Astronut alla Mia Photo Fair
Massimiliano Ionta artista, produttore e musicista lavora da oltre 20 anni nel campo del suono e dell’arte. Nel 2001 fonda gli “Start-Studios”, primo studio di registrazione digitale in Italia e factory di produzione artistica musicale con ormai più di vent’anni di attività collaborando con artisti significativi della musica italiana.
Compositore di colonne sonore e responsabile nel 2010 delle installazioni archeologiche museali permanenti di Piero Angela e Paco Lanciano.
Nel 2017 in coerenza con il concetto di smaterializzazione dell’essere umano in coscienza digitale diviene egli stesso avatar in carne dell’artista “The Astronut” debuttando nel panorama dell’arte concettuale e continuando ad esplorare le nuove frontiere dei media digitali.
Espone ‘Kimono Tales’ al Carrousel du Louvre durante il Fotofever Paris, finalista al premio Fondazione Amedeo Modigliani, vince il RAW meet Miami New Media Festival con l’opera di video sound-art ‘Singularity’. Il lavoro di The Astronut si concentra principalmente nella realizzazione di installazioni immersive in spatial audio e 3D Design, Video immersivo, NFT, metaverso in Virtual Reality e Augmented Reality.
Nell’installazione presentata alla Triennale di Milano con il suono spazializzato in realtà aumentata, trascende i confini tra arte e tecnologia creando attraverso l’uso del suono esperienze artistiche immersive che possono essere condivise in modo inclusivo, permettendo a tutti, indipendentemente dalle proprie abilità visive, di partecipare alla rivoluzione digitale dell’arte. Inoltre, con un messaggio senza giudizio, si impegna ad utilizzare l’arte come strumento di sensibilizzazione a favore dell’ambiente attraverso l’utilizzo sostenibile delle risorse.
Chi è Clelia Patella?
Curatrice, scrittrice e giornalista. Scrive su importanti testate, tra cui il Giornale e La Lettura – Corriere della Sera. Attivamente coinvolta nella comunicazione dell’arte, collabora con prestigiosi musei nazionali e internazionali. Cura esposizioni che esplorano le frontiere dell’arte digitale.
È autrice del libro “Selfieadarte – l’Arte al tempo dei Social” edito Ultra, 2019.
Ha curato e condotto su Radio24 “Lo Stato dell’Arte”, programma di approfondimento sulle nuove tecnologie applicate all’arte. È membro del Comitato Etico Culturale della Fondazione Amedeo Modigliani. Da anni, rappresenta una figura di riferimento tra i divulgatori culturali, grazie al suo impegno nel promuovere il dialogo tra arte e società.
L’installazione sarà visitabile dal 20 al 23 marzo 2025 all’interno della Sezione FOREIGN – FOCUS SVIZZERA al Mia Photo Fair al Superstudio Più a Milano (STAND D 032).

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.