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Ecco Brafa 2025, la fiera di Bruxelles che compie 70 anni

Dal 26 Gennaio fino a Domenica 2 Febbraio 2025 torna Brafa, la fiera voluta dagli antiquari di Bruxelles che compie 70 anni. È negli spazi di Brussels Expo, vicinissimo all’Atomium.

La manifestazione porta a Bruxelles 132 gallerie e professionisti del settore da tutto il mondo (10 dall’Italia). Secondo il Presidente Klaas Muller l’eclettismo è il suo tratto di distinzione. Vediamo, d’altronde, una selezione di opere e reperti che spazia dalla Preistoria al contemporaneo. Quest’anno l’ospite d’onore è la portoghese Joana Vasconcelos, celebre per le sue sculture giganti, giocose e colorate. Ha realizzato due monumentali “Valchirie” che accolgono gli ospiti all’ingresso.

Cosa possiamo trovare alla settantesima edizione di Brafa

Stone Gallery, Fossile di Ittiosauro gravido di 180 milioni di anni fa. Una gravidanza di 180 milioni di anni fa, catturata nella roccia e conservata per sempre. Provenienza: Holzmaden, Germania. Courtesy Stone Gallery

Brafa vanta reperti archeologici della Preistoria, come la zampa di mammut, alta oltre due metri, o il fossile di ittiosauro -1,8 milioni di anni fa, in vendita per 1,2 milioni -, presentati da Stone Gallery. Eppure, non disdegna l’arte contemporanea.
Le gallerie dal Bel Paese sono 10. Valerio Turchi espone teste – come quella di Venere proposta a 60mila euro -, e torsi di attinenza greco-romana. Lo stand di Dalton Somaré è stato decorato con i disegni delle facciate della Cà Brüta. Si tratta di un edificio milanese riconosciuto come il Manifesto del movimento Novecento, progettato da Giovanni Muzio, bisnonno dei due galleristi. A completare l’opera ci pensa una coppia di copricapi di antilope bamana del Mali. Ma quali sono le gallerie che espongono a Brafa 2025 e di che settore artistico si occupano?

Le gallerie di Brafa 2025, arte asiatica e arte moderna

Art Nouveau e Art Déco

Pieter Jan Braecke, L’Humanité (prima del 1906, marmo, H 220 cm), Courtesy Thomas Deprez Fine Arts

Thomas Deprez Fine Arts, specializzato in arte belga del Fin-de-Siècle, sfoggia un pezzo storico di qualità museale di Pieter Jan Braecke (1858-1938). L’Humanité, in marmo, è alta oltre 2 metri. Del 1906, è stata esposta nell’atrio dell’Hôtel Aubecq, capolavoro di Victor Horta (Gand 1861-1947 Bruxelles), distrutto nel 1949.

Dipinti e sculture dell’Ottocento

La francese Berès espone Les fées (ca. 1891) di Maurice Denis, celebre artista del gruppo Nabis.

Artimo Fine Arts punta tra le altre, sull’opera dell’artista inglese Joseph Gott (Calverley 1785-1860 Roma), Ulisse e il suo cane, in marmo bianco di Carrara. La scultura raffigura Odisseo, in perizoma e copricapo, che viene riconosciuto dal suo fedele cane Argo, dopo 20 anni di assenza da Itaca.

Orologeria, Gioielli e Mobili antichi

Allo stand della belga Artimo Fine Arts è presentato un libro automa. Realizzato da MEUSSEL & FILS a Ginevra nel marzo 1823, è in oro, smalto e tartaruga. È caratterizzato da un meccanismo a domanda e risposta ed è uno dei sei esemplari esistenti. Contiene, infatti, una scena animata. Sul lato del libro ci sono due cursori d’oro: uno inferiore con sei domande; uno superiore dove viene inserita la domanda scelta. Chiudendo il cursore superiore, si attiva un meccanismo che apre un pannello ovale sulla copertina. Si rivela così un mago, stagliato sullo sfondo del Lago di Ginevra e del Monte Bianco. Esegue una serie di movimenti per indicare, infine, la risposta corretta alla domanda selezionata. Quest’automa è considerato il più complesso tra quelli a tema magico rappresentando un pezzo unico nella storia degli automi.

Barbara Bassi presenta un sontuoso bracciale in oro 18 carati e diamanti di Franco Canilla (Caltagirone 1911-1985 Roma), del 1950 circa.
La francese Marc Maison attira l’attenzione con un progetto dedicato all’Egittomania. Super fotografato è stato il letto monumentale disegnato dall’ebanista ottocentesco Louis Malard. Fu presentato all’Esposizione Universale del 1889.

Arte contemporanea e Design a Brafa 2025

Objects with Narrative, L’Élan Belge

RobertaeBasta è specializzata in design italiano. A quest’edizione di BRAFA porta, tuttavia, un eccezionale tavolo di Jean Prouvè disegnato negli anni ’20 e realizzato nel 1990.
Objects with Narrative allestisce lo stand titolandolo “L’Élan Belge”, dedicato ai talenti contemporanei del design come Ben Storms (Ghent, 1983).
Nathalie Obadia (FR/BE) esordisce al BRAFA con un arazzo di Laure Provost (Croix, 1978), We Will Keep Cool (Tour Eben Ezer), del 2023.

Come sono andate le vendite a Brafa 2025?

Galerie Raf Van Severen, Gustave Van de Woestyne (Ghent 1881-1947 Brussels), Adrienne De Zutter au violon, 1920, Oil on canvas, 208 x 110 cm. Courtesy The Gallery

Ma come sono andate le vendite? Galerie Raf Van Severen ha venduto un olio su tela di Gustave Van de Woestijne (1881-1947). Rappresenta Adrienne De Zutter con il violino per un prezzo che si aggira tra i 300.000 e i 400.000 euro.
La Galleria Oscar De Vos ha venduto un dipinto del 1896 di Emile Claus (esponente belga del luminismo impressionista), La faneuse, per quasi un milione.

Galleria Oscar De Vos, Emile Claus, La faneuse

Artimo Fine Arts, che si è fatto notare per il particolare libro magico, ha aggiudicato una scultura di Toon Dupuis – scultore e medaglista di origine belga, attivo in Olanda a cavallo tra Otto e Novecento – per circa 150.000 euro. È un nudo assiso, in marmo, del 1910.

Florian Kolhammer ha venduto un’opera dal valore di 50.000 euro; l’italiana Mearini Fine Art una coppia di consolle; Galerie Nicolas Bourriaud delle sculture animalier di Ferdinand Parpan che rappresentano un ippopotamo e un gatto. Jean Francois Cazeau ha venduto 4 opere (1945) di André Masson tra i 30.000 e i 70.000 euro.

Disegni, Arazzi, prove d’artista

Colnaghi ha ricevuto molte richieste. Ha già aggiudicato alcune delle opere in stand, come il disegno di Josef Hoffmann (celebre designer e architetto della Secessione Viennese) o lo “Studio profilato della testa di un uomo”, in gesso nero e rosso, eseguito da Cornelis De Vos, pittore fiammingo del Seicento. La galleria De Wit, specializzata in tappezzeria, ha venduto due enormi arazzi: un “Parco zoologico con pergola” di provenienza olandese (1550-1600) e un “Parco giochi con rinoceronti” della bottega di Philippe van der Cammen (1560-70).

Da Harold T Kint si vedono una miriade di bollini rossi da Paul Bury (scultore e pittore belga contemporaneo) a René Magritte e Henry Van de Velde – architetto, pittore e designer belga dell’Art Nouveau. Ad oggi ha venduto 25 pezzi, tra cui il pezzo più importante di Paul Bury, “25 uova su un vassoio” (1969) in ottone, magnete e motore elettrico, per 70.000 euro, prova d’artista numero 2, proveniente direttamente dalla sua collezione personale e appartenuto alla moglie Velma Bury.

Vendite di arte africana e il plastico dell’Altare di Pergamo

Montagut Gallery, mostra “maschere Ngon e ornamenti dorati popolo Baule della Costa d’Avorio”

Montagut Gallery ha attratto l’attenzione per delle maschere dorate del popolo Baule della Côte d’Ivoire. Facevano parte della collezione di Giovanni Franco Scanzi e sono state tutte vendute, 10 a una coppia di collezionisti. Claes, specializzata in manufatti del continente africano, ha venduto quasi tutto poiché in Belgio – nazione dal pesante passato coloniale – è presente un collezionismo colto e preparato sull’arte africana. Uno dei lavori in vendita, per 200mila euro, è la maschera Songye del Congo. Giustamente, il giornalista Nicola Zanella pone un interrogativo. Ha senso la vendita di manufatti etnici e tribali, frutto di rapine coloniali? Ormai da anni, si discute la restituzione degli stessi ai paesi di origine da parte di molti musei.

Galerie Desmet ha venduto un plastico al valore di 65.000 euro, in precedenza acquistato a un’asta del Metropolitan. Il plastico riproduce un rilievo parte dell’apparato decorativo dell’altare di Pergamo (conservato nel Pergamon Museum di Berlino). Nel 2016, infatti, il Metropolitan di New York ha organizzato la mostra “Pergamon and the Hellenistic Kingdoms of the Ancient World”. L’esposizione comprendeva 264 opere d’arte provenienti dai regni ellenistici.

https://www.brafa.art/en/exhibitors

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