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Le gallerie della Main Section alla trentunesima edizione di Artissima, com’è andato il mercato?

La trentunesima edizione di Artissima, la fiera di arte contemporanea nata a Torino, si è ormai conclusa da più di un mese –  31 ottobre (preview) al 3 novembre 2024 –. Il direttore Luigi Fassi (al suo terzo anno) ha sostenuto che “la rete museale della città ha dato vita a un palinsesto culturale di livello assoluto”.

Concordiamo con la sua affermazione e segnaliamo alcune mostre che hanno inaugurato durante l’art week torinese e che saranno visitabili ancora per i primi mesi del 2025. La prima esposizione che consigliamo è quella dedicata a Salvo, proprio accanto al Lingotto Fiere, presso la Pinacoteca Agnelli.

La pista, inondata dal sole a inizio novembre, è costellata da alcune installazioni d’arte, come il neon di Monica Bonvicini. Non perdete, inoltre, le mostre Mutual Aid presso il Castello di Rivoli, Maria Morganti alla GAM, Rabbit Inhabits the Moon. L’arte di Nam June Paik allo specchio del tempo presso il MAO – Museo Arte Orientale, Cyprien Baillard da OGR.

Preparandoci alla prossima edizione, abbiamo raccolto alcuni dati sull’andamento delle vendite nei giorni di fiera. Dopo aver girato le sezioni “Present Future”, “Disegni”, “Back to Future” e le “New Entries”, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, ci siamo rivolti ai galleristi della “Main Section”.

LE GALLERIE DELLA MAIN SECTION – WENTRUP

Partiamo con la galleria Wentrup (Berlino) di cui è stata aperta ad aprile 2024 una sede veneziana. A dirigerla la promettente curatrice Lucia Longhi che ci offre il punto di vista di Wentrup: “la fiera è andata bene perché abbiamo venduto e raccolto tanti nuovi contatti di collezionisti, soprattutto italiani. Era quello che cercavamo essendo la galleria tedesca appena installata in Italia.

Ad Artissima c’è lentezza perché gli acquirenti non comprano subito. Abbiamo venduto 4 opere sicuramente, post sales ancora non possiamo saperlo. Abbiamo venduto Davide Renggli artista svizzero, un’opera da 35.000 euro e due opere di John McAllister, pittore californiano (di una cinquantina d’anni) rappresentato anche da MassimoDeCarlo — glittery eden charmed, 2023 ad esempio è quotata 30.000 USD—. Anche un’opera di Jenny Brosinski, trentottenne che lavora anche con Almine Rech ed è molto amata in Italia, è stata venduta. Il range di prezzi va dai 15.000 ai 29.000 più IVA”.

John McAllister si focalizza sulla rappresentazione della natura, di corpi d’acqua con colori iper-saturi come fucsia, arancione, azzurro. Davide Renggli piace molto al collezionismo privato che vi riconosce il retaggio modernista e la sperimentazione astratta su forme e colori con l’uso di un layer, di una griglia che fa sembrare il lavoro tridimensionale.

Jenny Brosinski sfoggia un segno che imita il disegno puerile ed è molto materica perché, utilizzando pennelli e stick, lascia grumi di colore sulla tela e “accidenti” che non sono veri e propri errori come l’impronta di una scarpa. È una pratica pittorica che sembra istintiva e spontanea ma ha una costruzione compositiva ragionata a monte.

LA MAIN SECTION – ADA, ANSELMI, CIACCIA LEVI

Passiamo dalla romana ADA di Carla Chiarchiaro che ci conferma grande attenzione per l’artista Lou Masduraud nata a Montpellier (vive e lavora a Ginevra) la cui opera è inclusa nella collettiva Il canto delle sirene a Villa Medici. Anche il lavoro di Anna Perach — la cui personale Liminal Being si è tenuta nel 2023 da ADA seguita poi dalla mostra Holes dal primo febbraio fino al 28 aprile 2024 da Gaswork — ha riscosso successo.

La direttrice della sede romana di Rolando Anselmi, Caterina Della Longa, conferma l’impressione di una lentezza maggiore rispetto alle scorse edizioni. Sono state vendute delle opere di Adéla Janska sui 3000 euro (range dai 2.000 ai 6.000), di Vincenzo Schillaci (range dai 3.800 più iva fino agli 11.000) e di altri artisti della galleria, raggiungendo la vetta massima dei 20.000 – 30.000 per un’opera, non sono stati vendute opere dal valore più alto come 50.000.

Tra gli artisti presentati allo stand Gianni Caravaggio — che l’anno scorso aveva registrato molte vendite anche grazie all’elegante mostra alla GAM di Torino —, Li Gang (nato nel 1986) le cui opere hanno prezzi sui 40.000, Gianni Di Rosa (nato a Modica ma vive a Milano), allievo di Roccasalva, i cui prezzi vanno dai 5.000 ai 9.000. Viene presentato anche uno dei lavori più iconici di Luca Vitone: una carta atopica, carta geografica dalla quale l’artista rimuove nomenclatura e luoghi, il cui prezzo si aggira intorno ai 15.000.

Ciacci Levi, galleria parigina fondata dalla coppia Nerina Ciacci e Antoine Levi, ha venduto opere di Leonardo Devito — i cui dipinti viaggiano tra i 6.500 e i 17.000 e il bassorilievo in ceramica è stimato 7.000 —, di Francesco Gennari —una scultura non esposta dal valore di 18.000 e più multipli da 1.500 euro l’uno di un’edizione in tiratura da 30. Antoine Levi sostiene: “l’economia risulta fiaccata in un momento così delicato, non bisogna arrivare con aspettative troppo alte ma accettare ciò che arriva”

LA MAIN SECTON DI ARTISSIMA – VISTAMARE, NOERO, LABS, ARTIACO, SPAZIO A

Vistamare (Pescara, Milano) afferma un buon riscontro grazie all’incontro con nuovi collezionisti con vendite che rispecchiano un range di 5.000 ai 50.000. Pensiamo alle sculture di Francesca Banchelli (sui 5.000) fino alle opere di Rosabarba (come Red) e Claudia Comte che corrispondono a prezzi dai 40.000 ai 50.000.

La top galleria torinese Franco Noero propone delle opere che coprono un ventaglio dai 5.000 ai 130.000. Molte richieste per Francesco Vezzoli e Martino Gamber.

LABS di Bologna presenta uno stand in cui spiccano i lavori di Charlotte Charbonnel — alcuni di un valore che va da 1.500 a 6.000 sono stati venduti —. Un’installazione a parete, dal valore complessivo di 17.000 euro, è composta da 11 elementi — 1.500 a 2.500 l’uno — realizzati con bronzo bianco fuso gettato in acqua (o alluminio o piombo). Altre opere della stessa artista partono da uno studio sulle concrezioni di sale intorno a delle corde le cui estremità sono immerse in bicchieri d’acqua, con la formazione di cristalli dopo l’evaporazione.

Da Alfonso Artiaco troviamo una selezione di 10 artisti napoletani, gli stessi coinvolti nella mostra “Lettere intorno a un giardino” curata da Marta Ferrara e Mario Francesco Simeone. Tra questi, Andreas Zampella propone la “Ginestra” (6.000 euro) composta da tappi per le orecchie, elementi usati come figure retoriche che danno vita a una scultura insolita, silenziosa.

La Ginestra vive sul Vesuvio e ha un istinto di conservazione elevato. Il dipinto “Risveglio con limoni” (8.500 euro) sfoggia un letto infiammato dal colore, con rappresentati 12 limoni sulle lenzuola sgualcite, un simbolo di sensualità meridionale.

SpazioA di Pistoia dichiara di aver avuto un’ottima preview, il ritmo delle vendite è rallentato poi nei giorni seguenti. Sono state vendute opere di Vicente Baeza sui 2.000-2.500 euro ed è stata presentata una bella parete con in dialogo le opere di moglie e marito, Chiara Camoni e Luca Bertolo. Ogni singola opera ha il prezzo di 13.000 euro. Le Annunciazioni di Chiara Casoni sono state presentate in una mostra conclusa da pochi giorni a Palazzo Collicola.

MAIN SECTION – MONITOR, EX ELETTROFONICA, MICHELA RIZZO, VIASATERNA

Lo stand di Monitor presenta 9 artisti della scuderia con uno o due lavori ciascuno. Anche la giovane artista e curatrice abruzzese Lucia Cantò ha ricevuto molta attenzione sia da parte di istituzioni che da privati. La scultura “Monumento equestre” riprende la forma di un dolce pasquale. “La pupa e Il cavallo” (prezzo intorno ai 7.000) è una tradizione abruzzese per la quale si regala ai maschi un quadrupede e alle femmine una bambola. Non mancano di registrare successo le opere di Matteo Fato, della portoghese Maja Escher con la sua installazione in ceramica, di Thomas Braida e Oscar Giaconia.

La galleria Traffic di Bergamo presenta un solo show del premiato Daniele Di Girolamo. Le opere cinetiche vanno dai 4.500 ai 6.000.

Le fondatrici di Ex Elettronica lamentano un andamento un po’ fiacco della fiera ma vendono molte opere della pittrice emergente di Venezia Arianna Marcolin (che raccoglie approvazione anche dalla critica), i suoi lavori vanno dai più piccoli (sui 700) ai più grandi da 2.200 euro. Viene presentato il grande lavoro (3,20 x 1.65 m) realizzato da Margherita Moscardini per le Olimpiadi di Parigi (costo 17.000), un’ironica lapide di Gabriele Picco (16.000) e lavori di Agostino Iacurci.

Michela Rizzo è felice invece di questa edizione, presentando e vendendo con successo il lavoro di tre artisti per un valore delle singole opere che va dai 6.000 ai 50.000. Mattweu Attard il cui lavoro ha occupato l’intero padiglione Malta alla Biennale di Venezia. Michael Hopfner esposto anche nell’austriaco Museo della montagna. Il wall painting di Hamish Fulton (78 anni) che ha promosso la pratica artistica definita  Walking art insieme a Richard Long.

Viasaterna (Milano) presenta le opere di Camilla Gurgone ceramiche che emulano scontrini (dai 1.700 ai 2.200). Come aveva fatto per la storia della città di Seravezza, trascritta su centinaia di metri di carta tecnica, Gurgone (1997, Milano) riflette sulla caducità della memoria. In questo caso gli scontrini sono realizzati in ceramica smaltata con fotoceramica.

L‘installazione realizzata appositamente per Artissima (costo 3.500) parte da una conversazione con un’Intelligenza Artificiale in cui l’artista tenta di farle provare un sogno lucido. Teresa Giannico (Bari, 1985) orchestra dei ritratti come fossero il risultato di un collage fotografico, usando pennellate digitali.

Nelle nuove opere (dai 3.000 ai 7.000) portate in fiera ragiona sui meccanismi insiti nelle immagini pubblicitarie e non, su come la postura e l’espressione delle persone ritratte fotograficamente possano lanciare messaggi mirati e “ingaggiare l’empatia” del fruitore.

TRA MAZZOLENI, CLIMA E CARDELLI & FONTANA

Lo stand di Mazzoleni presenta opere tra i 5 e i 50.000 euro: artisti affermati come Marinella Senatore, Melissa McGill — in mostra presso la galleria Mazzoleni di Torino fino a gennaio —. È stato venduto ad esempio Andrea Francolino, artista mid-career (Bari, 1979, vive e lavora a Milano), le cui opere riflettono sul concetto della crepa e che sta esponendo in importanti mostre in Germania. 

Da Clima (Milano) artisti italiani sono alternati ad americani. Delle surreali tele di Valerio Nicolai (12.000- 18.000) sono in trattativa, Matteo Nasini propone delle colonne in lana acrilica appartenenti alla serie “Giardino perduto” (5.500 euro l’una) esposta al Madre di Napoli. Poi ancora troviamo Nicola Martini e molto interesse per i lavori modulari di Marie Matusz (12.000 – 15.000) che consistono in box di plexiglas con all’interno una superficie specchiante e un cilindro lavorato a mano, la sua mostra alla Kunstalle di Basilea aprirà a Gennaio. Ancora attrae lo sguardo l’opera “talk” di Dana Lok e i dipinti di Kelsey Isaacs (Los Angeles). 

Cardelli & Fontana (Sarzana) propone uno stand dedicato alla pittura e alla scultura. “Le vendite sono andate molto bene per le opere medio-piccole, meglio dell’anno scorso, attraendo collezionisti sia italiani sia stranieri” ci racconta Massimo Biava. Fabrizio Prevedello porta il compasso in pietra e cemento, realizzato durante la residenza Officina Malanotte. I lavori di Beatrice Meoni presentano una lirica del quotidiano, la magia degli oggetti e degli scorci consueti (da 1.500 a 7.000). Interessante anche l’opera di Mirko Baricchi, artista di La Spezia che vive da anni sulle colline vicentine (una tela grande a 11.000 euro). 

https://www.cardelliefontana.com/cardelliefontana_galleria.html

DUE GALLERIE ROMANE E DUE INTERNAZIONALI

Passiamo a salutare la romana Francesca Antonini che riesce a vendere 5 o 6 dipinti di Francesco Casati — range dai 2.000 per i piccoli fino a 12.000 per i 2×2 metri. Viene aggiudicata anche una scultura di Emiliano Maggi a 6.000 euro. 

Brillante performance per la galleria romana di Eugenia Delfini (aperta in Via Giulia a ottobre 2022) che aggiudica molte opere di Pier Paolo Perilli (2.500 – 7.500).

Ottimi risultati anche per Cable Depot (Londra / Sofia) con il suo stand costruito in dialogo tra Amikan Toren (artista concettuale esposto anche alla Tate) e Charles Warde. Tutte le opere di Charles Warde, tra le quali Folly (Thamesmead) vengono vendute a una collezione di Amburgo (Drawing Room) e alla fondazione bolognese Spazio C21

Raggiunge l’obiettivo anche First Floor, galleria dello Zimbabwe con sedi ad Harare e a Victoria Falls che coltiva il talento di artisti africani emergenti come Troy Makaza. Valerie Kabov riesce a vendere in blocco tutta l’installazione dell’artista Anne Zanele Mutema (1988, Harare), composta da molti elementi: ricami sui 700 euro, installazioni con filo rosso e resina venduti singolarmente tra i 1.800 e i 2.200. Interesse anche per il giovane artista sudafricano Pebofatso Mokoena (1993, vive a Johannesburg) per la sua pittura astratta, dalle sfumature velatamente politiche. 

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