La trentunesima edizione di Artissima, la fiera di arte contemporanea nata a Torino, si è conclusa con 34.200 visitatori, 189 gallerie partecipanti, di cui 37 nuove presenze da 34 diversi paesi. Sono stati portati 66 progetti monografici e assegnati 11 premi.
La fiera che si è tenuta dal 31 ottobre (preview) al 3 novembre 2024 è stata diretta per il terzo anno di fila da Luigi Fassi. Se il livello delle gallerie e delle loro proposte era quasi omogeneamente alto, l’umore tra gli stand è risultato variabile.
C’è chi ha lamentato lentezza nelle vendite, chi la presenza di un pubblico ridotto rispetto agli anni passati — forse complici il sole splendente, il clima mite e il ponte del primo novembre —. Il pubblico che è confluito all’Oval Lingotto, in ogni caso, risulta colto e appassionato, soprattutto non è solo di settore.
Torino regala, infatti, grandi soddisfazioni per l’attenzione rivolta alle iniziative legate all’arte contemporanea.
Il tema della trentunesima edizione di Artissima a Torino
Il tema quest’anno di Artissima era “Il sogno a occhi aperti” che è stato declinato in maniera originale e calzante soprattutto nella sezione Present Future da AstuniPublicStudio. Il progetto di Bastian Gachet “Life like” (come la vita) restituisce, infatti, l’idea di straniamento. L’artista svizzero della città di Ginevra (37 anni) ha creato un ambiente con sculture che de-funzionalizzano gli oggetti, privandoli della loro quotidianità. Sono sedute, lavatrici e lamponi con i capelli. L’artista espone in Francia e Svizzera; lo Sculpture Centre di NY ha acquisito un suo ambiente. Solo per i materiali l’artista ha speso 8.000 euro, per un costo di realizzazione dell’installazione nello stand superiore ai 15.000.
Da menzionare lo stand di Matta, neonata galleria milanese (2022) che porta l’opera ambientale di Clara Hastrup, Fishphonics: Accelerando (2024). Sembra di essere immersi nei fondali oceanici! Alcuni acquari attivano 4 strumenti musicali. Due xilofoni e due metallofoni suonano grazie al movimento e all’ombra dei pesci, proiettata sul fondo delle vasche dove sono installati dei fotorecettori. L’opera (entro i 30.000 euro) attende un’acquisizione istituzionale.
Vediamo com’è andato il mercato per altre gallerie partecipanti.
PRESENT FUTURE: LE GALLERIE CON PROGETTI CORAGGIOSI
Iniziamo dalla sezione “Present Future”: alle gallerie si chiedeva di portare un progetto di un singolo artista. La galleria Baleno di Roma ha scelto l’opera di Isadora Vogt vendendo due opere da 4.000 ciascuna, più altre due sui 10.000 euro.
Si passa alla galleria Giampaolo Abbondio di Todi e Milano. Tutto lo stand è dedicato a Elyla, artista del Nicaragua, la cui opera è stata scelta anche come copertina del cartaceo di Segno. Un suo video è stato esposto alle Corderie della Biennale di Venezia appena terminata.
L’artista è un attivista indigeno che lotta per i diritti queer. Il lavoro al centro dello stand è un video del 2014 che, dopo essere stato rifiutato alla biennale del Nicaragua, è stato esposto a Panama CIty. Elyla crea costumi di scena che traslano in versione queer elementi tradizionali del suo paese per esaltare la diversità dal punto di vista identitario e scenografico. Il titolo, Hugo Chontal, riprende il nome del distretto dove si trova la maggioranza di persone appartenenti al gruppo etnico di origini indigene. Chontal significa paradossalmente “straniero” ma il gruppo etnico a cui si riferisce è il vero popolo autoctono del luogo. Elyla evidenzia così un controsenso sociale. Nella sua performance si aggira per le strade del quartiere, portando sulle spalle il giogo, usato solitamente per i buoi. Il video, insieme ai costumi di scena, ha ricevuto l’interessamento di una collezione privata, per un totale di 25.000. Sono in trattativa anche le immagini fotografiche, al costo di 5000 più iva per la singola e di 12.000 più iva per il dittico. L’artista parteciperà alla prossima Biennale del Guatemala.
La Galleria Martina Simeti presenta il lavoro di Costanza Candeloro, artista nata a Bologna che si è spostata recentemente da Ginevra a Parigi. I pannelli presentati partono dal libro della femminista Leopoldina Fortunati incentrato sulla critica alla mercificazione e capitalizzazione del corpo femminile. La tecnica usata è pennarello su tela. La tela è lavata per ottenere un effetto di colore sbiadito. Candeloro riproduce lo scontrino del locale Augenblick, in tedesco “occhiolino” (costo 2.500), una lampadina — oggetto deperibile e legato all’idea di produzione-riproduzione — a forma di sedere e una a forma di seno (costo 1.500 euro ciascuno).
Tutti i pannelli di questa sezione sono acquistabili insieme per un totale di 8.000 euro. Candeloro crea poi una scultura che replica un pacchetto di sigarette Vogue e un disegno che critica la sessualizzazione dell’immagine della donna partendo dal fumetto Valentina di Giulio Crepaz. Alcune delle opere di Candeloro erano in trattativa. La galleria Simeti è presente anche nella Main Section e ha venduto un buon numero di opere.
La Galleria di Bruxelles Janssen ha scelto un artista di fama internazionale: Louisa Gagliardi di Zurigo che ha una mostra a Lugano. Si registrano, già nella mattinata di domenica, 3 opere vendute – l’opera con lo specchio a 28.000 euro, mentre le 2 tele sono entrambe state aggiudicate per la cifra di 45.000 euro.
La sezione disegni di Artissima Torino
Passiamo alla sezione “Disegni”, Secci (Pietrasanta e Milano) porta Concetto Pozzati, artista storica di cui Secci rappresenta l’archivio. Le opere sono collage su carta con buste delle lettere che riflettono sullo scambio epistolare, frequente tra artisti nel passato, sul tema del tempo donato e di quello ricevuto.
Le opere del 1975 sono state esposte nella sua antologica a Palazzo delle esposizioni (Roma), mentre le opere più colorate sono state esposte recentemente a Palazzo Fava (Bologna) e sono del 1977. Si segnalano trattative in corso da collezioni importanti allo scopo di rivalutare l’opera e l’archivio dell’artista che ha sede a Bologna. Il prezzo medio per le singole opere è 8.000.
La galleria di Amburgo Drawing Room presenta invece un artista che lavora e vive a Berlino, Nadine Fecht, i suoi disegni sono tutti realizzati con matite colorate, in mattinata era stato venduto un suo lavoro di piccolo formato per 2.500 euro ma si stava lavorando per la vendita dei grandi formati.
Spopolano, invece, i disegni di José Castiella che crea dei mostri partendo dalle macchie di caffè versate su fogli bianchi, complice forse i prezzi accessibili (600 euro l’uno), sono stati venduti dalla galleria madrilena Ponce + Robles (sold out).
Back to future
Per la sezione Back to the future facciamo un salto nel passato ma per avere una prospettiva sullo sviluppo artistico del presente e del futuro prossimo.
Carmen Dionyse artista belga nata a Ghent nel 1921 e morta nel 2013 è rappresentata da Richard Saltoun. Le sue piccole sculture materiche vanno da un minimo di 3000 fino ai 25.000 euro. È stato venduto un importante lavoro degli anni Ottanta per un prezzo entro i 25.000 e altri 9 lavori.
Rolf Art di Buenos Aires porta un importante nucleo fotografico che punta a far conoscere il lavoro di Liliana Maresca, artista chiave negli anni Ottanta e Novanta che ha portato avanti la sua pratica negli anni della dittatura militare argentina. Le sue sculture — alcune in collezione al Reina Sofia — sono assemblaggi di scarti e rifiuti dalla strada.
In un luogo dove tutti i beni primari raggiungevano costi elevatissimi questa donna molto radicale riusciva a creare arte dal nulla. Vediamo dei bei scatti del fotografo argentino Marcos Lopez che la immortala nuda mentre interagisce con le proprie sculture, nascondendo o svelando il proprio corpo. Liliana Maresca ebbe una vita breve (1961-1994) morendo giovanissima a causa dell’AIDS. In una serie lavora con il corpo che registra i segni della malattia, facendosi fotografare sdraiata e contornata da ritagli di giornale ingranditi.
In un’azione successiva la vediamo intenta in una performance con forte carica di contestazione politica presso la riva del Río de la Plata: molte persone “scomode per il regime” vennero fatte sparire, gettate nel letto del fiume. È stata venduta una serie che comprende due scatti, due disegni e un documento (6.000 ciascun pezzo). Un’altra serie La Conquista vede alcune persone travestite da indiani d’America per ironizzare la celebrazione che ogni anno festeggia la colonizzazione americana dell’Argentina.
New entry e progetti particolari
Molta attenzione per la sezione delle “New entries”. Ad esempio, attira lo stand della parigina Spiaggia Libera. Ma come mai questo nome? La fondatrice Sacha Guedj Cohen ha vissuto a Venezia presso l’abitazione di un artista che ha portato avanti lo studio sulle spiagge libere in Italia. Il desiderio della direttrice è stato da quel momento chiaro: costruire uno spazio di libertà espressiva.
Le opere in stand (dai 9.000 ai 20.000) sono di Jack Warne (1995). Si tratta di stampe UV su materiale composito: una tendina ricamata applicata sulla tela con una mano di pittura a olio finale. Le immagini che vediamo sono state estrapolate da alcuni video e manomesse. Inquadrando con lo smartphone è possibile animare le opere con un filtro di realtà aumentata.
Lohaus Somnsky riesce a vendere piccoli lavori di Ilit Azoulay, artista israeliana che vive a Berlino (range 5.700 – 28.000) e crea collage con artefatti e immagini dell’universo, in collaborazione con la NASA. Si interroga sulla questione dell’eredità culturale.
Ancora Fuocherello, tra le “Former New Entries,” di base a Volvera (vicino a Torino) è una galleria neonata, aperta da tre anni. La direttrice Miral Rivalta spiega che la galleria si occupa solo di scultura e si trova in una fonderia. Nicola Bizzarri, artista di Bologna che vive a Monaco di Baviera, ha vinto il Premio Vanni e la gallerista ha venduto tre opere (1.200 – 4.800 più iva). L’artista riflette sulla permanenza e sulla mancanza della memoria ma anche sulle forme di potere: colleziona riproduzioni di statue equestri in bronzo, realizza delle copie in cera che va a sciogliere. Infine, la forma assunta dalla cera sciolta viene fusa in bronzo.
Von & Von di Norimberga (Baviera) porta le opere di Lotti Brockmann: delle Lollipop in zucchero caramellato che riproducono il viso, dal naso al mento, di alcune statue viennesi. Le sculture scelte, infatti, rappresentano uomini importanti come Cristoforo Colombo e Rubens. Le opere riflettono sul tempo passato e sul patriarcato. Inoltre, rimuovendo questi “eroi” e uomini iconici dal loro plinto riusciamo ad averli “a portata di mano”, instaurando un contatto visivo con loro. Siamo noi a guardarli e possiamo consumarli come “lecca-lecca”. Ogni stick è acquistabile — si può fermare il processo di scioglimento con la resina e altre soluzioni — a 1.800 euro.
Nel prossimo articolo ci focalizzeremo sulla “Main Section” di Artissima.

Collabora da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, ArtApp, Insideart ed Espoarte, prediligendo l’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali.