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Milano effervescente, MIART e la Design Week

Si è appena conclusa Art Basel Hong Kong, ha inaugurato Miart, la fiera d’arte contemporanea di Milano e il Salone ha aperto la settimana del design nella capitale lombarda. Un palinsesto di eventi e mostre da far girare la testa anima ogni angolo urbano. La Design Week – fino a domenica 13 aprile – offre una vasta gamma di shoowroom, aperture straordinarie, installazioni in cortili storici e amenità per il Fuorisalone: “5Vie”, Porta Venezia, e i Design District di Brera, Tortona, Isola, Durini…

Poi Alcova, fino al 13 aprile, coinvolge 4 siti diversi: Villa Bagatti Valsecchi, Le Pasino Glasshouses, la fabbrica SNIA e Villa Borsani a Varedo.

Per la Milano Art Week sono previsti 380 eventi che spaziano tra mostre, performance, incontri con artisti e percorsi tematici.

Abbiamo selezionato per voi alcuni stand di MIART2025 e una manciata di mostre da non perdere se siete in città.

Alcuni stand della fiera MIART

L’atmosfera che si respirava alla fiera MIART non era delle più positive. Dal 2 aprile 2025, noto come il Liberation Day, sono entrati in vigore i dazi commerciali imposti da Donald Trump. Inoltre, pesa l’IVA altissima sulle opere d’arte che ancora non è stata abbassata dal Governo Italiano. Alto comunque il livello di molti stand ed elevate le partecipazioni: ben 179 gallerie divise nelle 3 sezioni EstablishedEmergent e Portal. L’idea è unire le forze, adottando i valori di collaborazione e amicizia, cari a Robert Rauschenberg. Si celebra, infatti, il centenario della nascita con una mostra al Museo del Novecento.

Robert Rauschenberg, Able Was I Ere I Saw Elba, 1983. Installation view at Galleria Gesti e Processi, Museo del Novecento
ph. Marco Bertoli

Pastorale di Nico Vascellari a Palazzo Reale

Nico Vascellari – Pastorale 2025. Ph. Melania Dalla Grave – DSL Studio Cortesy Studio Nico Vascellari
Nico Vascellari – Pastorale 2025. Ph. Melania Dalla Grave – DSL Studio Cortesy Studio Nico Vascellari

La mostra Pastorale, a cura di Sergio Risaliti – direttore del Museo Novecento di Firenze – sarà visitabile fino al 2 giugno 2025. Il titolo vuole augurare uno stato di pace e temperanza, una comunione tra spirito e corpo: «contrasta con le tracce di quanto accaduto a questa sala nel lontano 1943, quando le Cariatidi vennero bombardate. Il tema arcadico, l’idillio, è forse la cosa più lontana dai disastri della guerra. Ma forse la funzione di tale genere di invenzioni letterarie stava proprio in questo: offrire allo spirito umano un rifugio, un’isola felice, per sopravvivere alla violenza della vita e della storia, lontano da intrighi politici e conflitti sociali» (dal catalogo).
La Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale è invasa da terra battuta.

Leonor Fini a Palazzo Reale

Leonor Fini, Femme assise sur un homme nu, 1942, oil on canvas, 33x46x1,5 cm. Private Collection © Courtesy of Richard Overstreet
Leonor Fini, Femme assise sur un homme nu, 1942, oil on canvas, 33x46x1,5 cm. Private Collection © Courtesy of Richard Overstreet

Fino a domenica 22 giugno 2025 potete godere di una delle più complete retrospettive dedicate a Leonor Fini (Buenos Aires, 1907 – Parigi, 1996). Fini è stata un’artista italo-argentina che visse durante l’infanzia a Trieste in un ambiente borghese stimolante (vi gravitavano Italo Svevo, Umberto Saba) ma scossa dal Ventennio fascista. Si trasferì nel 1933 a Parigi dove conobbe alcuni artisti surrealisti, Max Ernst, Paul Éluard e Victor Brauner. Nonostante non aderì formalmente al movimento, ne condivise tecniche e vena onirica. La mostra, a cura di Tere Arcq e Carlos Martín, è promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale MondoMostre, con il supporto dell’Estate di Leonor Fini.

Rondinone e Anna Boghiguian alla Gam – Galleria d’Arte di Milano

Alla GAM – Galleria d’Arte di Milano la mostra personale Ugo Rondinone. Terrone, a cura di Caroline Corbetta. Le opere di Ugo Rondinone (Svizzera, 1964) sono passate in asta 732 volte. È conosciuto soprattutto per le sue opere di land art e le sue sculture composte da massi colorati come Seven Magic Mountains in Nevada.

Sempre alla GAM sono esposte sculture inedite in marmo, e altri lavori recenti, dell’artista canadese-egiziana ma di origine armena Anna Boghiguian (Il Cairo, 1946). The four faces of A man (I quattro volti di Un uomo), visitabile fino al primo giugno, è curata da Edoardo Bonaspetti e vanta la collaborazione con la Fondazione Henraux.

Le mostre all’Hangar Bicocca

Tarek Atoui, Improvisation in 10 Days. Pirelli Hangar Bicocca

Tarek Atoui. Improvisation in 10 Days, a cura di Lucia Aspesi, è visitabile fino al 20 luglio 2025. È la prima mostra che si incontra entrando in Fondazione, nello spazio dello Shed. Tarek Atoui (Beirut, Libano, 1980; vive e lavora a Parigi) è conosciuto per la sua esplorazione visiva che fa tutt’uno con l’indagine musicale. Si sofferma sulle proprietà acustiche e “le modalità con cui elementi quali acqua, aria, pietra e bronzo, assorbono il suono”.  Insieme al catalogo verrà realizzato un set di vinili che raccoglierà le registrazioni delle attivazioni degli strumenti di Atoui da parte di diversi musicisti internazionali.

Yukinori Yanagi, ICARUS, Pirelli Hangar Bicocca

ICARUS, la personale di Yukinori Yanagi, è a cura di Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli. Yukinori Yanagi (Fukuoka, 1959) vive e lavora sull’isola di Momoshima in Giappone. L’esposizione è una riflessione sulla geo-politica, sui disastri ambientali, sugli equilibri instabili dell’attualità. Cosa ci riserva il prossimo futuro?
L’artista orchestra un labirinto di container dove il fruitore si immerge nel buio, con alle spalle un sole infuocato e innanzi a sé un frammento di cielo. Brani estrapolati dal libro Sole e Acciaio (1968) di Yukio Mishima (1925-1970) ci prendono per mano. Un avvertimento? Fuori dal labirinto del Minotauro, progettato da Dedalo, altri tranelli insidiano l’uomo…le ali di cera di Icaro potrebbero sciogliersi. Torna il concetto greco di Ubris, la tracotanza che porta l’essere umano a cadere.


The House of Dorothy all’Istituto Svizzero e la Design Week

Vincent Grange, The House of Dorothy, 2023. Image courtesy of the artist.Ph. Raphaëlle Mueller - HEAD Genève
Vincent Grange, The House of Dorothy, 2023. Image courtesy of the artist.Ph. Raphaëlle Mueller – HEAD Genève

Curata dalla neo Head Curator dell’Istituto Svizzero di (Roma, Milano, Palermo) Lucrezia Calabro Visconti (Desenzano del Garda, 1990) e in precedenza Capo Curatrice di Pinacoteca Agnelli, The House of Dorothy è una mostra che calza a pennello con la settimana del design. Si può entrare, gattonando, nella ricostruzione della casa di questa figura leggendaria e immaginaria della comunità gay e in seguito del movimento LGBTQIA+.

È la prima mostra personale in Italia dell’artista Vincent Grange (nato a Ginevra nel 1997, vive e lavora a Ginevra).

MEGA, la fiera che cambia location ogni anno

Frame video with Ambra Castagnetti visual by Roxy Ceron
Frame video with Ambra Castagnetti visual by Roxy Ceron

La giovanissima fiera MEGA è stata fondata da Mauro Mattei & Mattia Pozzoni. Ha chiuso come MIART il 6 aprile e ha cambiato sede anche quest’anno, facendo un salto di qualità. Si è trasferita in uno spazio post-industriale in Via Orobia 26, nel quartiere Scalo di Porta Romana. La curatela dell’edizione è stata affidata a Marta Orsola Sironi. È una delle fondatrici di co_atto, project space dedicato alla ricerca transdisciplinare. Le gallerie coinvolte 23.

L’opening di MEGA è stato esplosivo con la performance di Ambra Castagnetti curata da Anna Vittoria Magagna, curatrice di origini romane attiva in tutta la Penisola ma soprattutto a Milano. La performance oltre all’artista visiva coinvolgeva Roxy Ceron (per i visual) e Jack Bags (per la produzione musicale) ed è stata presentata da Supernature.

Palazzo Litta

A due passi dalla Triennale e dalla stazione Cadorna, c’è lo splendido palazzo Litta. L’architetto coreano Byoung Soo Cho è stato incaricato di realizzare un installazione per il cortile centrale. Nobody Owns the Land: Earth, Forest, Mahk è il suo primo intervento site-specific in Europa. Chi vuole può levare le scarpe e sentire la terra rossa sotto i piedi, l’artista ci ricorda il piacere di constatare che la terra non è di nessuno e chi la ama la protegge.

Elle Decor Italia compie 35 anni e trasforma Palazzo Bovara grazie a Patricia Urquiola

Patricia Urquiola, Alchemica, foto Giorgia Basili, Design Week

La talentosa architetta e designer spagnola Patricia Urquiola Hidalgo (Oviedo, 1961), conosciuta e amata in tutto il mondo, è stata chiamata all’appello per il 35° anniversario di Elle Decor Italia. Il risultato è un’operazione raffinata che trasforma Palazzo Bovara in un percorso che propone un nuovo modo di abitare, oltre il living e l’interior design: Alchemica.

Si attraversano così gli interni del Piano Nobile caratterizzati da passaggi cromatici, connessi alle fasi alchemiche: nigredo, rubedo e albedo. In ultimo, l’incontro con l’uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo della ciclicità dell’esistenza. Rappresenta l’eterno ritorno e il ciclico susseguirsi di distillazioni e condensazioni, indispensabili per purificare la Materia Prima.

Insieme a Patricia Urquiola, il lighting di con Valerio Tiberi @k5600design e il landscape di Antonio Perazzi. I valori messi in gioco sono, come ha spiegato Livia Peraldo Matton, direttrice di Elle Decor Italia: la fluidità degli spazi, la relazione con la natura, il rapporto tra craft e industrial design, l’attenzione all’ecologia.

La Design Art Week trasforma Palazzo Castiglioni in un ‘Appartamento Spagnolo’

giardino di inverno, Appartamento Spagnolo 2025
giardino di inverno, Appartamento Spagnolo 2025, Design Week 2025

Gli spazi Liberty di Palazzo Castiglioni in Corso Venezia 51 sono trasformati dall’allestimento curato da Calvi & Brambilla in un Appartamento Spagnolo. Colpiscono motivi marini disegnati alle pareti, mattonelle rosse, pannelli che giocano sui riflessi, superfici tessili, rivestimenti ceramici.

Una mostra in un hotel di lusso, il progetto della nuova The Art Society, fondata da Andrea Vittoria Giovannini

Fotografia Crediti Massimiliano Tuveri, Design Week

All’interno del Radisson Collection Hotel Santa Sofia la mostra ON THE UNSUSTAINABLE WEIGHT OF EMPTINESS rimarrà aperta fino al 13 aprile. È curata da Domenico de Chirico, curatore indipendente molto attivo sia in Italia che all’Estero. Il progetto ha come Art Partner The Art Society, azienda che nasce per creare un ponte fra le aziende e l’arte contemporanea con ottica di investimento e consolidamento del posizionamento. Il focus prescelto è sui giovani talenti italiani sotto i 40 anni. The Art Society è stata fondata da Andrea Vittoria Giovannini, collezionista con alle spalle una solida esperienza nel campo del design con la sua BlaBla.Agency. Chi sono gli artisti protagonisti?

● Chiara Crepaldi (Legnano, 1993) – Scultrice e cesellatrice, vive e lavora tra Milano e Parigi. Dopo gli studi all’Accademia di Brera e all’École des Beaux-Arts di Parigi, ha collaborato con importanti realtà come la Fondazione Pomodoro, le Fonderie de Coubertin e la Fonderia Mapelli.

● Filippo Moroni (Castiglione del Lago, 1996) – Pittore, vive e lavora a Milano. La sua ricerca indaga la tensione tra il corpo e la materia pittorica, dando vita a opere ambigue, opulente e visivamente dense.

● Sartorialitica – Progetto multidisciplinare che nasce dalla volontà di preservare e reinterpretare il sapere artigianale attraverso il design. Le sue opere si distinguono per una narrazione materica che fonde tecnica, tradizione e visione contemporanea.

Triennale di Milano

Oro by Ruffino, foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano
Oro by Ruffino, foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano, Design Art Week

La Triennale di Milano presenta molti exhibitors oltre alle mostre temporanee. Tra queste, Oro by Ruffino che incarica i designer Agustina Bottoni, Beatrice Dettori, Uroš Milić, Studio Martinelli Venezia e Studio Millim di reinterpretare il significato delle connessioni. Se la parola d’ordine è convivialità, l’oro è scelto come simbolo di trasformazione ed elevazione.



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