Rolex, Omega, Bulgari e Patek Philippe tra i brand all’asta dal 14 al 24 aprile
Un’asta giudiziaria di particolare rilievo si apre lunedì 14 aprile, con la messa in vendita di 350 orologi di lusso confiscati in seguito a un’operazione della Guardia di Finanza risalente al 2016. Si tratta di esemplari di altissimo pregio – tra cui 334 Rolex, 14 Omega, un Bulgari e un Patek Philippe – sequestrati a un cittadino giapponese durante un controllo doganale alla stazione internazionale di Domodossola, a bordo del treno notturno Milano-Parigi.
Secondo quanto emerso dalle indagini, gli orologi, pur accompagnati da certificati di garanzia e cartellini originali, erano stati dichiarati a un valore inferiore al 50% rispetto alla reale quotazione di mercato, configurando così un tentativo di elusione fiscale.
Il possessore, processato per contrabbando, è stato condannato al pagamento di una sanzione superiore ai 500.000 euro, e il tribunale ha disposto la confisca definitiva dei beni.
Rolex all’asta
Ora, a seguito della sentenza passata in giudicato, l’Ufficio delle Dogane ha incaricato l’Istituto delle Vendite Giudiziarie di Torino di procedere alla vendita telematica all’incanto. L’asta si terrà interamente online dal 14 al 24 aprile 2025, offrendo agli investitori e collezionisti un’occasione unica per accedere a timepiece di elevato valore e autenticità certificata.
Per gli operatori del settore e per chi è alla ricerca di asset alternativi da collezione, si tratta di un evento da monitorare attentamente. Il mercato degli orologi di lusso, infatti, continua a mostrare dinamiche interessanti in termini di apprezzamento del valore nel tempo, soprattutto per i modelli vintage o in edizione limitata.
Il collezionismo di orologi: Rolex e non solo
Il collezionismo di orologi di lusso si è progressivamente affermato come una delle forme più raffinate di investimento alternativo, in grado di coniugare estetica, meccanica di precisione e valore patrimoniale.
A differenza di altri beni da collezione, l’orologio rappresenta un oggetto al tempo stesso funzionale e simbolico: è espressione di gusto, status e innovazione tecnologica. Brand storici come Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet, Omega e Vacheron Constantin sono da tempo considerati veri e propri “blue chip” del comparto, capaci di mantenere – e in molti casi incrementare – il loro valore nel tempo.
La scarsità produttiva, l’artigianalità dei meccanismi, l’uso di materiali nobili e, non da ultimo, la forza del marchio sul mercato secondario sono elementi chiave nella determinazione del valore di un esemplare. I modelli iconici – come il Rolex Daytona “Paul Newman”, il Patek Philippe Nautilus, o l’Audemars Piguet Royal Oak – hanno registrato performance di crescita a doppia cifra negli ultimi dieci anni, attirando l’attenzione non solo di appassionati, ma anche di investitori sofisticati alla ricerca di diversificazione del portafoglio.
In un contesto macroeconomico caratterizzato da incertezza e inflazione, gli orologi di lusso vengono sempre più percepiti come beni rifugio, analoghi a opere d’arte, vini rari o diamanti. A rafforzare questa tendenza contribuisce l’espansione delle aste online, che hanno reso il mercato più accessibile e liquido a livello globale, ampliando la platea di collezionisti e investitori.

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.