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I segreti della Glittica: un viaggio tra antiquariato e contemporaneità

La Glittica, l’arte di antiquariato dell’incisione su gemme e pietre, affascina da millenni. Dal prezioso cammeo della Tazza Farnese alle moderne collaborazioni artistiche, scopriamo un mondo dove tradizione e innovazione si incontrano.

Come l’antiquariato della Glittica ispira l’arte e il design contemporanei

La Glittica rappresenta una delle più antiche espressioni artistiche dell’umanità, risalente alle civiltà mesopotamiche del IV-III millennio a.C.

Questa tecnica, che consiste nell’intagliare gemme e pietre dure con motivi decorativi o simbolici, ha attraversato epoche e culture.  Lasciando oggi un’impronta indelebile nella storia dell’arte. 

Il termine deriva dal greco “glyphein”, che significa scolpire o incidere, e include capolavori realizzati su materiali pregiati come cristallo di rocca, agata e calcedonio.

Le prime testimonianze di quest’arte si trovano nelle Società stanziali mesopotamiche. Società in cui gemme decorate con motivi geometrici venivano utilizzate da dignitari e figure di alto rango.

Successivamente, i sigilli cilindrici sumerici, incisi con scene mitologiche e divinità, rappresentarono una delle applicazioni più ingegnose della Glittica. 

In Egitto, la forma dello scarabeo intagliato divenne un simbolo di status e protezione spirituale. In seguito, si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo.

Il periodo ellenistico segnò un momento di straordinario sviluppo per la Glittica. In particolare grazie alle conquiste di Alessandro Magno, che aprirono le rotte commerciali verso le fonti di pietre preziose.

Tra i capolavori di questo periodo spicca la Tazza Farnese, un cammeo di dimensioni eccezionali realizzato in agata sardonica. Questo phiale, originariamente destinato a riti di libagione, è decorato su entrambi i lati con un’elaborata allegoria.

Sul lato esterno, una grande testa di Gorgone domina la scena. D’altra parte, il lato interno presenta otto figure intagliate su uno strato di avorio che risaltano sul fondo nero-giallastro.

La Tazza è stata oggetto di innumerevoli interpretazioni iconografiche, dalla fertilità del Nilo al pantheon egizio, fino a ipotetici riferimenti a Cleopatra e Tolomeo. 

Conservata oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, questo pezzo unico continua a stupire per la sua complessità tecnica e simbolica.

Glittica e contemporaneità

Nonostante la sua origine antica, la Glittica trova spazio anche nell’arte contemporanea.

Artisti di fama internazionale come Cindy Sherman e Catherine Opie, in collaborazione con LizWorks, hanno reinterpretato questa tecnica tradizionale. In particolare creando opere che uniscono l’eleganza del passato alla visione del presente.

Allo stesso modo, marchi di alta moda come Breguet, Dolce & Gabbana e Ferragamo collaborano con gli artigiani di Torre del Greco, celebri per la loro maestria nell’intaglio di conchiglie, per realizzare gioielli che raccontano storie senza tempo.

Dunque la Glittica non è solo un’arte del passato, ma un linguaggio che attraversa epoche e culture, adattandosi allo “spirito del tempo”. 

Un patrimonio da valorizzare

Lo studio della Glittica non si limita all’ammirazione estetica. E’ infatti anche un modo per comprendere le dinamiche storiche, sociali e culturali che hanno plasmato le civiltà.

Ogni cammeo, ogni gemma intagliata racconta una storia unica, un frammento di vita racchiuso in una miniatura.

In un’epoca in cui la tecnologia sembra dominare ogni aspetto della creatività, riscoprire l’arte dell’incisione manuale rappresenta un atto di resistenza culturale e un tributo all’ingegno umano.


La Glittica, con la sua capacità di coniugare tecnica e bellezza, rimane una testimonianza vivente dell’infinita capacità dell’arte di superare i confini del tempo.

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