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Artisti in rivolta: proteste contro OpenAI per il modello AI Sora e il presunto sfruttamento creativo

Un gruppo di artisti accusa OpenAI di sfruttamento creativo nel programma AI di test del modello video Sora. La controversia, tra promesse infrante e preoccupazioni etiche, evidenzia le difficoltĂ  nel bilanciare innovazione e rispetto del lavoro creativo.

Vediamo in questo articolo tutti i dettagli. 

Sora: il generatore AI di video al centro delle accuse degli artisti per lo sfruttamento della creativitĂ 

Come anticipato, OpenAI è finita al centro di una polemica dopo il lancio del modello di generazione video Sora. 

Un gruppo di artisti, inizialmente coinvolti per testare il modello, ha accusato l’azienda di sfruttamento creativo e ha divulgato il software sulla piattaforma Hugging Face come forma di protesta. 

La reazione di OpenAI è stata immediata: il modello è stato rimosso dopo appena tre ore. La contestazione è stata formalizzata attraverso una lettera aperta pubblicata online. 

Gli artisti lamentano di essere stati reclutati con la promessa di diventare partner creativi per migliorare Sora, ma si sentono invece usati come tester gratuiti.

 â€śSiamo stati trasformati in burattini delle pubbliche relazioni”, affermano nel documento, sottolineando la mancanza di compensazione adeguata e un trattamento che considerano lesivo della loro professionalitĂ .

Secondo i manifestanti, OpenAI avrebbe messo in atto una strategia di “art washing”, utilizzando la partecipazione degli artisti come una facciata per mascherare le lacune di Sora. 

“Non siamo solo tester di bug gratuiti o una fonte di dati”, si legge nella lettera, che denuncia la mancanza di trasparenza nel processo di sviluppo e accusa l’azienda di manipolare l’immagine pubblica per giustificare il progetto.

La protesta solleva anche preoccupazioni etiche legate all’uso del modello. Gli artisti affermano che OpenAI non stia facendo abbastanza per affrontare i rischi associati a Sora, sia in termini di sicurezza che di impatto sulla comunità creativa.

La risposta di OpenAI

OpenAI, attraverso il portavoce Niko Felix, ha difeso il programma, sottolineando che la partecipazione era completamente volontaria e che Sora è ancora in una fase di ricerca. 

Felix ha spiegato che l’obiettivo del progetto è bilanciare l’innovazione creativa con misure di sicurezza adeguate e che la collaborazione con i professionisti coinvolti è parte di questo processo.

Secondo OpenAI, il modello è ancora lontano dal lancio su larga scala. Ciò a causa delle ingenti risorse computazionali necessarie per generare video di alta qualità e delle implicazioni etiche ed economiche emerse durante lo sviluppo.

Ad ogni modo, la vicenda mette in luce le sfide sempre piĂą complesse nel campo dell’intelligenza artificiale generativa. Da un lato, aziende come OpenAI devono affrontare le aspettative di una comunitĂ  creativa che chiede maggiore rispetto e trasparenza. 

Dall’altro, devono bilanciare la pressione per innovare rapidamente con la necessità di garantire sicurezza e sostenibilità.

La protesta degli artisti è un segnale di come il rapporto tra tecnologia e creativitĂ  necessiti di un dialogo piĂą equilibrato. 

Le promesse di OpenAI di migliorare il modello e affrontare le preoccupazioni sollevate potrebbero non essere sufficienti a placare le critiche se non accompagnate da un impegno concreto verso una maggiore equitĂ  nel trattamento dei collaboratori.

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