HomeFiereArt Brussels 2025, le foto degli stand

Related Posts

Art Brussels 2025, le foto degli stand

Line-up di 165 gallerie per la 41° edizione della fiera belga Art Brussels. Tenutasi dal 23 al 27 aprile 2025, ha raccolto 24.776 visitatori e un pubblico internazionale di collezionisti, curatori e appassionati d’arte. Per il terzo anno la fiera è stata ospitata dall’Expo di Bruxelles, edificio Art Déco costruito nel 1933 di fronte all’Atomium.

La fiera si è suddivisa in cinque sezioni distinte. Prime (per artisti affermati e a metà carriera); Discovery (artisti emergenti); ’68 Forward (artisti che hanno prodotto opere tra il 1968 e il 2000); Solo (stand con le opere di un singolo artista o collettivo) e Invited (gallerie che sfidano il modello tradizionale di galleria).

La prossima edizione si svolgerà all’Expo da giovedì 23 a domenica 26 aprile 2026.

Per la nostra rubrica sulle fiere, condividiamo una selezione di fotografie dagli stand di alcune gallerie partecipanti.

Galerie Papillon x Art Brussels 2025

Fondata nel 1989 da Claudine Papillon, la galleria è attualmente diretta da Marion Papillon. La sua scuderia unisce artisti francesi e internazionali, emergenti e affermati, accomunati da un senso condiviso di poesia e ironia.

galeriepapillonparis.com

Galerie Suzanne Tarasieve Paris, il Solo Show di Anna Tuori

Fondata nel 2008, la galleria Suzanne Tarasieve di Parigi, nel cuore del Marais, rappresenta artisti internazionali emergenti e affermati. Ad Art Brussels porta Anna Tuori, nata nel 1976 a Helsinki. Esplora le tensioni tra visibile e invisibile, onirismo e malinconia, attraverso forme fluide e colori vibranti. Nelle sue opere si manifestano volti e paesaggi cangianti.

Galerie Sator per Art Brussels

Djabril Boukhenaïssi, Les Lacets, 2025, Peinture à l’huile et pastel sur toile, Oil painting and pastel on canvas. 130 x 81 cm
© Fabrice Gousset

La Galerie Sator, fondata nel 2011 da Vincent Sator, è situata nel quartiere Le Marais. Gli artisti emergenti e affermati che rappresenta indagano la relazione dell’arte con politica, filosofia e scienze.

Djabril Boukhenaïssi, nato nel 1993, è un giovane artista francese. Le sue opere, tra cui dipinti e incisioni, esplorano la sottile linea tra realtà e finzione nella costruzione della memoria. Influenzato dal romanticismo tedesco e francese, “utilizza il colore viola per rappresentare la notte e il motivo ricorrente falena“.

Richard Saltoun Gallery da Art Brussels

Suzanne Van Damme, The Heiresses of Rose [Les Héritières du Rose], c. 1945

Richard Saltoun Gallery presenta una mostra collettiva dedicata ad artiste legate al Belgio. In primo piano l’artista tanzaniana Everlyn NICODEMUS, in vista della sua retrospettiva al WIELS di Bruxelles.. Le opere scelte sono state create durante il suo soggiorno in Belgio (1990–2008). I suoi lavori esplorano il trauma tramite tecniche miste e materiali trovati. Aggiungono una dimensione storica i lavori su carta del simbolista belga Fernand KHNOPFF e i dipinti surrealisti di Suzanne VAN DAMME.

Zidoun-Bossuyt Gallery

Summer Wheat, Sunflower Butterfly, 2024, Acrylic paint and gouache on aluminum mesh 86.4 x 119.4 cm 34 x 47

Fondata nel 2013 da Nordine Zidoun e Audrey Bossuyt, la galleria ha sedi a Lussemburgo, Parigi e Dubai. È riconosciuta per il suo impegno nel promuovere artisti contemporanei afrodiscendenti. Ha presentato artisti influenti come Terry Adkins, Wangechi Mutu e Njideka Akunyili Crosby. In stand Summer Wheat crea opere pittoriche tessili dai colori intensi ispirate ad arazzi medievali e al lavoro collettivo. Rappresenta numerose figure e archetipi come agricoltori, cacciatori, apicoltori, giardinieri, tessitori, banchieri e star del cinema. Utilizza una particolare tecnica spingendo la vernice acrilica attraverso una rete metallica. Shaunté Gates esplora, invece, l’identità afroamericana con dipinti che fondono realtà e spiritualità. Asa Jackson lavora con tessuti cuciti per narrare storie culturali stratificate. Khalif Tahir Thompson indaga la memoria e l’identità attraverso simboli legati alla tradizione afroamericana.

Barbé, galleria di Ghent

GIDEON KIEFER, Premonition (Don’t Bang the Drum), 2025, Gideon Kiefer 22.IV.2025 6140 A.D.
oil, acrylic, spray paint, pencil, Uni Posca marker on canvas, 200 x 140 cm

BARBÉ ha aperto il suo primo spazio a Gand nel 2018. L’ha ricavato da una vecchia stalla e garage per cavalli in due spazi espositivi. Nel 2021 è stato aggiunto un terzo spazio “white box”, per un totale di 150 metri quadrati. Nel 2023 BARBÉ ha aperto una seconda sede sempre nella stessa città. Ad Art Brussels notiamo Gideon Kiefer che scava nei ricordi della sua infanzia e adolescenza. Si interroga su come esperienze dissotterrate possano insistere sulla realtà attuale.

Lara Sebdon e il Solo Show di Lélia Demoisy

LÉLIA DEMOISY, La Colonie, 2023, 13 éléments en bronze, Dimensions variables, Pièce unique, € 8,000.00

Per la sua prima volta ad Art Brussels, la Galerie By Lara Sedbon presenterà una mostra personale dell’artista Lélia Demoisy. L’artista si interroga su come ci relazioniamo con gli arti esseri viventi. Ha, infatti, dovuto assistere impotente alla morte di un cedro himalayano di 80 anni, che l’aveva accompagnata per tutta la vita. Era il gennaio 2023…questo accadimento ha influito sulla sua arte. Ha raccolto il polline, le pigne e alcuni giovani rami: i semi hanno dato vita a circa 240 giovani Cedri. La sua poetica si bea del sentimento di solastalgia, soffermandosi sulla cura per gli esseri viventi che ci circondano.

La galleria Jahn und Jahn

Fondata nel 2017 dalla fusione delle gallerie di Fred e Matthias Jahn, la galleria ha sedi a Monaco e Lisbona. Il programma spazia dalla pittura alla scultura. In stand notiamo l’opera di Navid Nuur, artista iraniano-olandese che esplora la percezione e il tempo. I suoi “interimoduli” combinano pittura, scultura e installazione; utilizza materiali come gesso e grafite liquida. Catarina Dias, artista portoghese, fonde invece parola e immagine, erosione e assemblaggio, creando opere dense e contemplative. Stefan Vogel realizza installazioni, influenzate dalla poesia concreta. Intreccia elementi organici e artificiali, riflettendo su conflitti irrisolvibili e comunicazione interpersonale.

La Galerie Eric Mouchet e l’action figure di Luigi Mangione

Romeo Gómez López, BOY TOY (Arrest), 2024, Acrilico e silicone, 26×21,5×8 cm, Edizione: 5+1 EA, Prezzo: 1.500,00 EU

Miron Schmückle, artista rumeno residente a Berlino, noto per le sue delicate pitture che imitano illustrazioni scientifiche. Presenta, tra le altre, The Nymphs Are Departed II, opera realizzata con acquerelli, inchiostro di India e pigmenti di pietra su cartone di cotone (90×125 cm), in vendita per 38.000 EUR. Romeo Gómez López cattura i visitatori con “BOY TOY (Arrest)” (2024) al prezzo di 1.500 EUR. È un artista messicano che esplora la cultura di massa, la religione, l’iconografia politica e la fantascienza. La scultura in acrilico e silicone, edizione limitata di 5, riproduce le fattezze di Luigi Mangione. Il pupazzo indossa la tuta arancione dei carcerati. L’artista ironizza sulla crescente tendenza di creare bambole in digitale. Le custom action figures sono ispirate alle professioni e alle caratteristiche identitarie delle persone. L’opera riflette, quindi, sulle dinamiche di potere, moda e immaginazione sociale.

MAGNIN-A

ROMUALD HAZOUMÈ, Serena, 2024. Signé, titré et daté. Plastique, balles de tennis, filet de pêche, cuivre. 38 x 26 x 24 cm € 32,000.00

La Galerie MAGNIN-A, fondata nel 2009 da André Magnin e diretta da Philippe Boutté, è situata a Parigi. Si distingue per la promozione dell’arte africana contemporanea.

Amadou Sanogo dipinge figure stilizzate con colori caldi, affrontando i temi di giustizia e memoria collettiva. Romuald Hazoumè espone una maschera realizzata con materiali di recupero, simbolo della resistenza postcoloniale e della critica sociale.

FABRICE MONTEIRO, Untitled #18 / Togblé, 2024, Impression jet d’encre pigmentaire sur papier Canson Infinity Platine Fibre Rag 310gr. 100 x 150 cm, Édition de 5 + 2 EA (#1/5). € 10,550.00 ; + encadrement : €850.00

La fotografia Untitled #18 / Togblé (2024) di Fabrice Monteiro mette in scena un personaggio mitico tra tradizione e modernità.

ANA SILVA, Source 015, 2024. Broderie, paillettes, peinture et fleurs en tissus sur tissu de crin nylon. 150 x 122 cm, € 14,000.00

Ana Silva fonde tessuti cuciti e pigmenti in una riflessione intima sulle origini, l’identità e la maternità.

Latest Posts