Questo 2024 è stato un anno denso di avvenimenti nel mercato dell’arte ed è per questo che vogliamo fare un riassunto dei trend dell’anno.
“Da una banana multimilionaria alla fine di un museo, ecco i momenti salienti di un anno di aste”. Questo è il sottotitolo dell’articolo di Eileen Kinsella, Senior Market Editor di ArtNet: Sold! 5 Auction Moments That Rocked the Boat in 2024.
Non è un caso che l’esperta parli dell’ormai celebre “Banana di Cattelan” e della chiusura del museo di Rosa e Carlos de la Cruz, il cui patrimonio artistico è finito all’asta a causa della morte della collezionista Rosa.
Se può sembrare che il risultato raggiunto da Cattelan sia un segno della stabilità del mercato dell’arte, in verità il settore ha registrato molte chiusure di gallerie nel 2024.
È stato anche un anno che ha registrato record d’asta significativi per artisti che si esprimono attraverso media diversi come Jadé Fadojutimi, Felix Gonzalez-Torres, Lucy Bull e Sarah Sze.
Inoltre, molti artisti si sono contraddistinti in qualità di “attivisti”, uscendo dalle pareti costrette di una galleria per impattare direttamente sulle comunità e farsi notare da un audience variegato.
Per quanto riguarda le aste di Christie’s, Sotheby’s, Philips, ha pesato l’assenza della vendita di grandi collezioni definite blockbuster – Rockefeller, Macklowe e Paul Allen.
Nei primi sei mesi del 2024, si è registrato un calo del 30% nelle vendite all’asta, comparate allo stesso periodo di tempo nel 2023.
Trend di mercato 2024: la storia di Comedian
Uno scherzo, una presa per i fondelli o una riflessione profonda? Sta di fatto che Maurizio Cattelan sa esattamente dove sferrare il colpo e come un artista calato con tutte le scarpe nel suo tempo riesce a interpretare l’attualità, i meccanismi della comunicazione, con ironia e gioco. Famosi ormai i suoi Burraco che coinvolgono la comunità artista e del design.
Comedian, notizia ormai risaputa, è stata venduta per $6.2 milioni all’asta Sotheby’s New York.
Comedian era stata proposta dalla galleria Perrotin durante l’edizione 2019 di Art Basel Miami, scatenando il mondo dell’arte e attirando sdegno, derisione, euforia in ogni dove, con commenti sarcastici e un boomerang di botta e risposta sui social.
Come può essere un’opera d’arte una banana attaccata al muro con un nastro adesivo, in un’edizione di tre esemplari? Le prime sono state vendute a 120.000 dollari ciascuna, mentre la terza a 150.000 dollari. Un esemplare è poi andato all’asta e quando ciò accade si crea una bolla, già il prezzo di partenza era 1 milione di dollari, garantito da Sotheby’s.
L’asta è iniziata a 800.000 dollari, le offerte sono state lanciate sia in sala che al telefono e con i bid online; al martello Jen Hua, specialista di Sotheby’s.
Il re delle criptovalute Justin Sun si è poi aggiudicato Comedian, pagandola in criptovalute. Se calcoliamo il premio dell’acquirente, il prezzo finale è salito a 6,2 milioni di dollari. Sappiamo poi che in una mossa pubblicitaria Justin Sun ha mangiato la banana in diretta (come già era successo in fiera).
Dopo che il New York Times ha pubblicato la notizia sullo stupore dell’uomo che ha venduto la banana a un rappresentante di Sotheby’s per soli 25 centesimi, Sun ha comunicato che acquisterà allo stesso chiosco di frutta 100.000 banane per mostrare il suo apprezzamento a Shah Alam che, tuttavia, non essendo il proprietario del banco potrebbe non vedere la maggior parte dei soldi promessi dall’inaspettato mecenate.
Le opere d’arte più costose vendute nel 2024
A toccare i vertici delle vendite sono stati dipinti di matrice surrealista, grandi classici dell’Impressionismo e artisti di punta dell’arte contemporanea.
Iniziamo con René Magritte. All’asta di Christie’s New York, L’empire des Lumières (1954) ha trovato casa per 121,2 milioni di dollari, segnando subito un nuovo record per uno dei più conosciuti artisti belgi. L’opera faceva parte dell’Estate della designer e collezionista Mica Ertegun, scomparsa nel 2023.
L’opera aveva la stima di 95 milioni di dollari e aveva già la garanzia di vendita. Il precedente record d’asta di un’opera di Magritte era di 79,8 milioni di dollari: una versione de L’empire des Lumières del 1961, asta Sotheby’s 2022.
Un’altra ottima vendita l’ha raggiunta Phillips, terza casa d’aste dopo Christie’s e Sotheby’s: 46,5 milioni di dollari durante l’asta di maggio a New York per un’opera del 1982 di Jean-Michel Basquiat Untitled (Elmar).
Ciò non stupisce dati i prezzi alle stelle raggiunti in passato dai quadri di Basquiat, primo fra tutti Untitled (1982) battuto per ben $110.5 milioni alla Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s NY nel maggio 2017.
Nuovo record anche per Leonora Carrington conosciuta dal grande pubblico grazie all’attenzione dedicata alle Surrealiste durante la Biennale di Venezia del 2022, curata da Cecilia Alemani, all’esposizione sul Surrealismo presso la Guggenheim di Venezia e quella attualmente al Centre Pompidou, con tutte le mostre satellite sulle surrealiste aperte a Parigi.
A maggio, da Sotheby’s New York, Les Distractions de Dagobert (1945) una tempera di Carrington, è stata la protagonista assoluta dell’asta d’arte moderna, raggiungendo 28,5 milioni di dollari (premio incluso) dopo 10 minuti di offerte e rilanci. L’acquirente è il costruttore e uomo d’affari argentino Eduardo F. Costantini, che ha fondato il Museo di Arte Latinoamericana di Buenos Aires (MALBA).
Il museo di Rosa de la Cruz
Il museo privato di Rosa e Carlos de la Cruz ha chiuso i battenti a causa della morte della filantropa e collezionista Rosa de la Cruz. Le sue collezioni sono state vendute da Christie’s.
Christie’s è stata scelta per vendere la maggior parte della collezione, stimata in più di 30 milioni di dollari. La sera del 15 maggio la casa d’aste ha garantito tutti i 26 lotti, ma uno è stato comunque ritirato.
I restanti 25 pezzi sono stati venduti per 34,4 milioni di dollari con il premio dell’”acquirente ”, rientrando così nella stima iniziale di 25-37 milioni di dollari prevista dall’evento.
Le migliori vendite del 2024 nel mondo dell’arte
Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, 1964. $ 68,3 milioni
Christie’s, nonché il secondo prezzo più alto di tutto il 2024. S’intitola Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, è appartenuto al magnate texano Sid Bass ed è stato esposto nell’importante retrospettiva Now/Then di Ruscha al MoMA di New York e al Los Angeles County Museum of Art.
Claude Monet, Nymphéas, 1914–17. $ 65,5 milioni
Dopo oltre 17 minuti di rilanci tra telefoni e sala, nel 2021, da Sotheby’s, Le Bassin aux Nymphéas sfilava sul rostro per $ 71,4 milioni, nel 2023, dalla competitor Christie’s, altri fiori a tinte tenui trovavano un proprietario per $ 74 milioni.
René Magritte, L’ami intime, 1958. $ 42,1 milioni
Figura con la bombetta, l’uomo qualunque voltato di spalle (con tanto di provenienza blasonata dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan) ha chiuso la partita a $ 46,5 milioni.
Andy Warhol, Flowers, 1964. $ 35,5 milioni realizzava nel 1964 in risposta all’assassinio del presidente John F. Kennedy
Dello stesso artista è la seconda opera più costosa mai venduta in asta, Shot Sage Blue Marilyn che ha toccato il risultato di $ 195 milioni. Si tratta dell’opera del XX secolo più costosa in assoluto.
Claude Monet, Meules à Giverny, 1893. $ 34,8 milioni
Sotheby’s, lo scorso maggio, offriva a New York lo stesso soggetto che, 5 anni fa, faceva registrare – sempre da Sotheby’s – un record assoluto per l’artista, quando un altro Meules toccava il tetto stellato di $ 110,7 milioni proveniente dalla collezione dell’artista americano Dwight Blaney.
Vincent van Gogh, Coin de jardin avec papillons, 1887. $ 33,2 milioni
Lo dipinse nel 1887 – una data importante, corrisponde al suo ritorno a Parigi dopo dieci anni di assenza dalla città
Mark Rothko, Untitled (Yellow and Blue), 1954. $ 32,5 milioni
Untitled (Yellow and Blue) ha trovato un acquirente da Sotheby’s per HK$ 252,5 milioni (circa $ 32,5 milioni). Nel 2015, la stessa opera veniva venduta da Sotheby’s New York a $ 46,5 milioni.

Collabora da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, ArtApp, Insideart ed Espoarte, prediligendo l’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali.