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Mercanteinfiera, quando Parma diventa la patria dell’antiquariato

Mercanteinfiera, la ricorrenza parmigiana che conquista un pubblico amplissimo di appassionati d’antiquariato da tutto il mondo e di generazioni diverse si è appena conclusa. Si è tenuta fino a domenica 16 marzo e ha registrato 55 mila presenze tra cui 6mila buyer internazionali. Vantando 2 date annuali, tornerà il prossimo autunno dall’11 al 19 ottobre.

La formula vincente del Mercanteinfiera

La formula Mercanteinfiera, accattivante anche per il titolo stesso, attrae moltissimi amanti dell’arte ma anche non addetti al settore.

Quest’edizione ha presentato tra le altre opere quadri di Giacomo Balla e Giorgio De Chirico (un quadro venduto per circa un milione di euro) ma anche icone pop come le statue di Betty Boop e dei Simpsons. Oltre all’antiquariato, si trovano oggetti e abiti vintage, mobili di art déco, pompe di benzina che si trasformano in oggetti d’arredo. Aggirandosi tra gli stand si possono adocchiare mirabilia del design storico firmato Gaetano Pesce, Tobia Scarpa e Ico Parisi. Un intero padiglione è inoltre dedicato alle automobili d’epoca!

Uno dei nostri pezzi preferiti è stato senz’altro l’opera del veneziano Nicolò Bambini detto il Cavalier Bambini (1651–1736) che rappresenta Ercole in vesti femminili e Onfale in vesti maschili. Onfale, nella mitologia, era la regina di Lidia e figlia del fiume Lardano: tenne per tre anni Eracle in schiavitù. Nel dipinto, Ercole tiene in mano il fuso ed è incoronato da una ghirlanda di rose mentre Onfale indossa come copricapo la pelle del leone Nimeo, ucciso nella prima delle 12 fatiche dall’eroe.

Ecco la selezione di gallerie e opere del Padiglione 3 dedicato all’antiquariato firmata Econique.

Fabbri Arte, uno degli stand migliori di Mercanteinfiera

Uno dei nostri stand preferiti è quello di Fabbri Arte Antica (Mantova) che vanta dei pezzi di dignità museale. Colpisce il bracciale persiano del XII sec. con due leopardi affrontati e quarzo incastonato al centro.

Bracciale Iraniano, MERCANTE PRIMAVERA, STAND PAD3 B21, FABBRI ARTE
Bracciale Iraniano, MERCANTE PRIMAVERA, STAND PAD3 B21, FABBRI ARTE

Sono allestite in una vetrinetta delle eleganti tabacchiere. Una è in oro e madreperla, smaltata e arricchita da piccoli diamanti. È del Settecento, provenienza francese con un ritratto maschile centrale.

Una seconda tabacchiera è in oro internamente, in tartaruga esternamente. Sul coperchio è dipinto il gioco della trottola. Ancora, sono in vendita dei fermacravatta in corallo e oro.

Due figure grottesche, metà uomo e metà insetto, ricavate dalla lavorazione di un corno di cervo, sono state realizzate da un artigiano tedesco del Diciannovesimo secolo.

Uno dei pezzi più impressionanti è una cassa d’armi rinascimentale spagnola del XVI secolo. Conteneva armi e armature e sfoggia una scena militare sul coperchio, commemorando delle battaglie tra romani e visigoti nella zona dell’Asturia. È stata venduta a un privato italiano per 45.000 euro.

Ancora, si segnala una scultura tardogotica, esemplare di devozione privata. È una Madonna con bambino in arenaria, proveniente dal Nord della Francia, da una cappella familiare.

Galleria Allemandi Milano e la consolle barocca

Allemandi padre e figlio
Allemandi padre e figlio

La galleria milanese Allemandi (Via Pisacane) è gestita da padre e figlio. Lo stand si distingue per molte opere d’arredo.

consolle siciliana di Giuseppe Amato, da palazzo romano
consolle siciliana di Giuseppe Amato, da palazzo romano

La consolle da ingresso – proveniente da un palazzo romano – venduta a 25.000 euro del siciliano Giacomo Amato. È seicentesca e risponde in pieno allo stile del Barocco. Sfoggia due aquile e un piano in finto marmo verde. Il legno è dorato “a Mecca”, tecnica usata per far assumere una tonalità dorata alla foglia argento Le aquile intagliate sono disegnate da Amato, disegnatore siciliano di vedute.

Riconosciamo subito un necessaire con cassetti e sedia di Carlo Bugatti. L’ebanista di origine milanese (1855–1940) risponde al gusto Liberty, partendo dalla fascinazione per l’arte giapponese. Oltre al necessaire, è presente un’alzata per fioriera. Il trittico è proposto intorno ai 20.000 euro.

Proposta anche un’opera (a 2.200 euro) di Agnes Dora Mason (1854-1932) australiana che fece successo negli Stati Uniti. Realizza ritratti dal gusto boldiniano.

La Galleria Milani a Mercanteinfiera

Presso lo stand di Milani Antichità (Solesino, PD), troviamo due quadri monocromi – 25.000 la coppia – di Giuseppe Cherubini,  (Ancona 1867 – Venezia 1960).

Colpisce, inoltre, un quadro che raffigura tre donne nude, come fossero le Tre Grazie. Eppure la centrale presenta dei caratteri solitamente associati alla vanità.

Il gallerista pone l’attenzione su un mobile in Radica di noce, del Settecento veneziano con vetro inciso. Range di prezzo? 30.000-40.0000 euro.

https://mercanteinfiera.com/milani-antichita-srl

Galleria Bocci Fine Art, la prima volta a Mercanteinfiera

Galleria Bocci
Galleria Bocci, Il trionfo della Malinconia di Adriaen van Stalbemt (1580 – 1662), un olio su tavola, cm 38,4 x 62,2

La galleria Bocci Fine Art nasce nel 2024 a Latina. Il campo di interessi del giovane fondatore, Lorenzo Bocci, è l’arte figurativa dal XVII alla prima parte del XX secolo. Bocci è specializzato in arte simbolista ed è alla ricerca di oggetti d’arte che contengano un elemento onirico o misterico.

Una delle opere presentate a Mercanteinfiera è Il trionfo della Malinconia di Adriaen van Stalbemt (1580 – 1662), un olio su tavola. SI tratta di una versione inedita nel mercato antiquario di un soggetto eseguito più volte dal pittore di Anversa. È databile agli anni ’20 del XVII secolo.

La galleria di Dario Ghio

La galleria di Montecarlo diretta da Dario Ghio, specializzata in argenteria, oggetti preziosi da collezione, avori e dipinti antichi propone alcuni piccoli tesori. Un esempio è il Micromosaico di ambito romano (1820 ca.) con caccia al cinghiale, attribuito a Gioacchino Barberi (1772-1857).

Inoltre, il gallerista segnala una scatola doppia in lacca nera e oro Parigi (1809-1819), firmata Vachette (Adrien-Jean-Maximilien VACHETTE, orefice dal 1779). Ecco la descrizione: “Scatola rotonda in lacca nera, montata in oro decorato con un sottile bordo in smalto blu e impreziosita su entrambi i lati (rarissimo) da due miniature dipinte in fixé sous verre, raffiguranti le due facciate animate dell’Hôtel de Roquelaure, residenza di Jean-Jacques-Régis de Cambacérès, illustre uomo politico francese (1753-1824), oggi sede del Ministero della Transizione Ecologica nel VII° arrondissement di Parigi. Sul lato cortile si intravede probabilmente Napoleone o Cambacérès a cavallo, accompagnato da due carrozze e dalla sua guardia personale mentre, sul giardino, si distinguono con ogni probabilità, Bonaparte e Maria Luisa in passeggiata. Le miniature sono attribuite a: Jean-François Lebelle (attivo dal 1806 al 1831), maestro del fixe sous verre a Parigi all’inizio del XIX secolo”.

Le gallerie Mercante delle Venezie e Pami Antichità

Un oggetto curioso è il Globe da poche, un mappamondo da taschino. Un esemplare del “tipo Newton” degli inizi dell’Ottocento è in vendita presso lo stand del Mercante delle Venezie. La galleria vicentina lo propone al prezzo di 9.500 euro. I nobili li usavano per impressionare gli amici e parlare dei loro viaggi intercontinentali. 

Presso lo stand della galleria romana Pami Antichità di Via Vittoria Colonna (vicino Piazza cavour), notiamo una Zanna birmana dell’Ottocento, minuziosamente intagliata. È in vendita per 15.000 euro ed è stata aggiudicata a un collezionista. Ci cattura una credenza dell’ebanista Carlo Zen (Verona, 1851–1918), esposto in occasione della Prima Esposizione Internazionale del 1902.

Galleria di Lecce Ship in arte

La galleria leccese Ship in Arte con una collezione molto amplia h intenzione di aprire presto un museo in città, con 2.500 opere.

Si segnala un’opera del caravaggesco Wolfgang Heimbach, in vendita a 18.000 euro; un’opera attribuita a Elisabetta Sirani (Bologna 1638-1665); un ritratto femminile (5.800 euro) di Pietro Rotari, celebre per le sue “contadine leziose” e molto amato dalla Zarina Catarina – molte sue opere sono all’Ermitage.

Ancora, un dipinto attribuito a Francesco Albani (Bologna 1578-1660) e una coppia di opere di Fischietti, pittore napoletano famoso per i fondi oro, a 7000 euro.

Un quadro rappresentante Susanna e i vecchioni attribuito a Francesco Solimena (Serino, 1657 – Barra, Napoli 1747), pittore e architetto noto come l’Abate Ciccio.

Ancora, un’opera attribuita a Nicolas Regnier (Maubauge 1591-1667 Venezia), pittore fiammingo che giunse a Roma intorno al 1615 divenendo famoso caravaggesco. Il soggetto ritratto è la Caritas Romana: una giovane donna – la figlia – che, in prigione, allatta un uomo anziano per salvarlo da morte certa.

www.mercanteinfiera.it

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