La discussa asta indetta da Christie’s Augmented Intelligence si è tenuta online dal 28 febbraio a oggi, 5 marzo. Si è infatti appena conclusa. Vediamo quali sono stati i risultati.

I risultati di Augmented Intelligence
Refik Anadol (B. 1985) con Machine Hallucinations – ISS Dreams – A (NFT & oggetto fisico) supera il massimale di stima di 200,000. Tocca, infatti, il vertice dei 277.200 dollari. L’opera trasforma 1,2 milioni di immagini catturate dalla Stazione Spaziale Internazionale in una composizione video in movimento.
Harold Cohen (1928-2016) è stato un pioniere del genere, alla fine degli anni Sessanta aveva inventato AARON, un programma di intelligenza artificiale che reinterpretava i suoi schizzi. In asta Untitled (i23-3758) è rimasto al contrario entro la sua stima più bassa ma ha trovato un acquirente per 11.340 dollari.
L’opera xhairymutantx del duo Holly Herndon e Mat Dryhurst ha raggiunto 94.500 dollari (stima 70.000 – 90.000).
Gli artisti hanno addestrato un modello di IA text-to-image su immagini di Holly, icona musicale e dell’arte digitale. L’aspetto finale dell’immagine è data dai costumi che distorcono il corpo dell’artista. Si esagera, inoltre, la sua caratteristica più nota, i capelli rossi. Le trecce avvolgono infatti il corpo. La sua identità è trasformata in un’eroina IA.
L’opera generativa di Alexander Reben
L’opera generativa di Alexander Reben è stata alimentata, in tempo reale per tutta la durata dell’asta, dalle offerte ricevute. Partendo da un quadratino di un pollice quadrato (100 dollari equivale quindi a un pollice quadrato) ha continuato a espandersi seguendo il ritmo dei bid. Si è poi assestata con la fine dell’asta a 8.190 dollari. La stima era stata calcolata quindi dai 100 dollari fino a 1,78 milioni di dollari per raggiungere una dimensione massima di 12 metri per 10. Le tessere si sono fuse in un patchwork di immagini.
Nel complesso, su 34 lotti sono stati aggiudicati 25. Alcuni hanno superato la stima più elevata, altri hanno confermato la più bassa.
La polemica contro le opere d’arte realizzate dall’IA
Come avevamo accennato nel precedente articolo, più di 6000 creativi hanno firmato una lettera per cercare di fermare l’asta. La denuncia riguardava l’uso non autorizzato di opere protette da copyright per l’addestramento dei modelli di IA. Si sono quindi creati due schieramenti, pro e contro Augmented Intelligence. Ma sarà stato fatto “molto rumore per nulla” o le critiche sono effettivamente fondate e alimentate da una preoccupazione legata a uno sfruttamento dell’intelligenza artificiale che rischia di inficiare le possibilità di valorizzazione degli artisti, esseri umani in carne e ossa?
Refik Anadol ha parlato di una “pigrizia critica e di una isteria da giorno-del-giudizio”. Pindar Van Arman ha, invece, enfatizzato il ruolo dell’IA quale antidoto all’egocentrismo e alla barriera del sé: “In passato l’uomo si è avvicinato a questo attraverso le muse, gli oracolo, il subconscio, il caso, e ora attraverso la prospettiva di una mente artificiale”.
Le critiche all’asta
Il gallerista Deodato Salafia mette in guardia sulle conseguenze di un sistema guidato dalle case d’asta più che dalla legittimazione del percorso di un artista dato da musei e istituzioni. Si potrebbero, infatti, creare delle bolle speculative come è già successo per gli NFT che hanno avuto un’impennata proprio grazie alle aste.
Ancora, Ed Newton-Rex, fondatore di Fairly Trained e una delle firme trainanti della lettera contro Christie’s, sostiene: “Il fatto che si stia rubando a un enorme numero di persone non significa che il furto sia giustificabile”.
In poche parole, è vero che le intelligenze artificiali prendono un minuscolo tassello da ogni artista, pescando le immagini delle opere dalla rete. Non si può risalire alla mano di ogni singolo artista dal quale L’IA ha prelevato un’informazione visiva. Ciò, tuttavia, non deve legittimare il plagio.

Collabora da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, ArtApp, Insideart ed Espoarte, prediligendo l’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali.