Andrea Speziali, classe 1988, è riconosciuto come uno tra i più valenti esperti di arte Liberty in Italia.
Si è distinto in esposizioni quali l’Affordable Art Fair di Amsterdam (2010), la collettiva della galleria Wikiarte di Bologna (2011) con Philippe Daverio, la 14° Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Pechino nel complesso del World Trade Center (2011) e la 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (Padiglione ‘‘Italia’’ – a cura di Vittorio Sgarbi), ricevendo significativi riconoscimenti.
Il valore di un artista è spesso determinato dal suo coefficiente. Come viene calcolato il tuo e quali fattori lo influenzano?
Realizzo opere da molto tempo, fin da quando ero uno studente col livello di notorietà pari a zero e finivo con l’appendere i miei quadri in casa o li regalavo ad amici e parenti, sentendomi già gratificato dal semplice fatto di vederli esposti. In seguito mi sono fatto conoscere più nel campo della pubblicistica, della critica d’arte e dell’organizzazione di mostre, e ho cominciato a pensare che anche queste esperienze potessero alimentare il mio coefficiente.
Il gradimento degli amici e il passaparola, che si è esteso fino a portarmi i miei primi acquirenti, mi ha poi incoraggiato a dare un valore commerciale alle mie prime opere che inizialmente teneva conto solo del tempo impiegato nella loro ideazione e realizzazione e dei costi dei materiali. Oggi, essendo da poco entrato ufficialmente nel cosiddetto mercato dell’arte, nella valutazione mi lascio ancora guidare dall’esperienza e dalla professionalità dei galleristi che mi ospitano. Certamente in alcune mie opere il valore deve anche indiscutibilmente tenere conto dei materiali di pregio utilizzati, come stoffe del Settecento, gioielli particolari, perle ed altro.
Negli ultimi anni, hai notato un aumento della domanda per le tue opere? Quali mercati si stanno dimostrando più ricettivi?
Tramite il mio sito web ufficiale www.andreaspeziali.it e le piattaforme social da Instagram a facebook, tiktok, twitter, pinterest, youtube, threads e linkedin dove ho condiviso e condivido tuttora i miei lavori, dai più vecchi ai più recenti, ho notato che c’è stata un’interazione maggiore rispetto a quattro anni fa quando avevo smesso di produrre per concentrarmi nel campo scientifico, quando studiavo lo stile Liberty, Art Nouveau. I mercati internazionali come la Spagna o l’America si sono dimostrati più interessati alla mia arte. Piattaforme famose come Saatchiart e Armajeur, ma anche quelle meno note su scala internazionale, come Anasaea ad esempio, mi hanno aiutato a far conoscere ad un pubblico più vasto ed eterogeneo i miei quadri e sculture.
Le tue opere vengono vendute più tramite gallerie, aste o direttamente ai collezionisti? Quale canale preferisci e perché?
Oggi per la prima volta mi sono appoggiato alla galleria TD Artgallery di Riccione, che mi ha inserito fra i suoi artisti in esposizione. Quindi per me vendere tramite galleria è un’esperienza del tutto nuova. Alle aste non partecipo con i miei quadri perchè tempo di svalorizzarle. Le vendite dei miei quadri in digitale sono avvenute ai tempi degli NFT tramite Binance, piattaforma per interscambio di crypto la quale mi intervistò come unico artista italiano per il loro sito web.
Le vendite avvengono maggiormente tramite contatti sui canali social o sito web, o ancora grazie al passaparola. Non ho mai realizzato quadri su commissione e penso di non farlo mai. Non mi ritengo Michelangelo, ma non vedo intorno a me neppure personalità del calibro di Giulio II o di altri grandi mecenati, perciò difendo la mia libertà di espressione e ispirazione.
Le ultime vendite sono otto quadri che ho eseguito a tecnica mista con resine, acrilici e colori ad olio che sono stati acquisiti da due collezionisti in Spagna. Un nono quadro è stato voluto fortemente da un giovane influencer di Valencia, che ha visto nelle mie storie su TikTok un mio lavoro che ritraeva un ragazzo che andava sullo skateboard, attività di cui egli è appassionato.
Come si è evoluto il prezzo delle tue opere nel tempo? Hai notato una crescita significativa del tuo valore di mercato?
Il prezzo è relativo al tipo di opera. Mi è capitato diverse volte di non vendere nulla, neppure allo stesso importo che richiedevo inizialmente, perchè ero troppo affezionato al lavoro.
Mi riferisco a un acrilico su stoffa antica del Settecento, astratto, al quale ero molto legato per l’unicità dei materiali e la tecnica, l’utilizzo di schizzi neri su tela capaci di intrigare chiunque veda il quadro.
Eviterei di parlare di aumento di prezzo, direi che si è mantenuto costante. L’aumento c’è stato solo in quelle opere su stoffa antica che sono quadri in numero limitato, poiché il materiale è esaurito.
Quanto influisce la tua presenza sui social media e sulle piattaforme digitali sulla percezione del tuo valore artistico?
Come raccontavo prima ha inciso fortemente. Oggi la maggior concentrazione di pubblico la si ha più sui canali social che in presenza. Cito il video che ho realizzato su TikTok durante la fiera del Sigep di Rimini dove mostravo come pulire i bicchieri con una macchina elettrica con una stoffa roteante. Il video in due giorni ha totalizzato più di tre milioni di visualizzazioni, molto più delle presenze in fiera. Video virali come questi poi portano anche a scoprire anche i lavori che pubblico. Infatti casualmente mi ha contattato una manager milanese interessata all’acquisto di un quadro ad olio su tela.
Le aste rappresentano spesso un termometro per il mercato di un artista. Hai mai avuto esperienze significative in questo ambito?
No per scelta. Preferisco appoggiarmi a canali di vendita tramite passaparola, sito web e social o la galleria d’arte alla quale mi sono appoggiato di recente.
Qual è il profilo tipico dei tuoi collezionisti? Si tratta più di investitori, appassionati d’arte o istituzioni?
In tutta la mia vita ho avuto modo di vendere o scambiare e anche regalare dei quadri e sculture. Alcune opere sono state acquisite da Musei e gallerie d’arte pubbliche come Il Comune di Riccione, Villa Franceschi, i Musei di Arte Povera e Disco d’Epoca a Sogliano al Rubicone (FC), Comune di Palermo e tante altre istituzioni pubbliche e private.
Ci sono diversi profili di acquirenti delle mie opere, istituzioni, collezionisti o semplici appassionati d’arte. Una volta mi è anche capitato un investitore straniero che ha voluto un mio quadro.
Nel caso delle istituzioni ci sono stati Comuni e Fondazioni.

Senza titolo – olio su tavola – Andrea Speziali
Collabori con gallerie o istituzioni che aiutano a consolidare la tua presenza sul mercato internazionale?
Sì, come dicevo prima, la TD Artgallery a Riccione, che ha anche sedi a Pesaro e Milano Marittima. La parte importante però è il percorso artistico che si snoda attraverso mostre collettive o personali fino alla partecipazione alle fiere come il prossimo “Mercante in fiera” a Parma.
Ho partecipato alla 54esima edizione della Biennale di Venezia – Padiglione Italia – curato da Vittorio Sgarbi e alla biennale della Fotografia, ricevendo anche una menzione. Sul mercato internazionale ho partecipato a una collettiva d’arte a Castellon De la Plana (Spagna) e ad altre fiere, come a Pechino e ad Amsterdam.
Quali strategie adotti per mantenere e accrescere il valore delle tue opere nel tempo?
Tendo a non inflazionare il mercato con troppe opere, curo più la qualità che la quantità e cerco di farle pubblicare in modo da rendere più esclusive le singole proprietà artistiche.
A volte però vendo anche opere non pubblicate.
Quali consigli daresti a un giovane artista che vuole costruire il proprio coefficiente e affermarsi nel mercato dell’arte contemporanea?
La risposta può sembrare scontata, ma è frutto del mio vissuto: a un giovane collega consiglierei di farsi notare per la propria passione artistica, per l’urgenza comunicativa e innovativa, gli direi di cercare sempre di dar voce a quel furor creativo che divora ogni vero artista, senza permettere a nessuno di spegnere il proprio entusiasmo, di inaridire o svilire la propria creatività, e, mettendo nel conto che la vita non è facile, lo esorterei ad armarsi di una dura e inossidabile corazza.
Detto ciò comunque è importante studiare bene il mercato, appoggiarsi ad un curatore-critico d’arte e ad una galleria d’arte. Poi è tutto da capire se ho davanti a me un giovane artista che produce per fini commerciali o per piacere di fare arte.

Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin.
Precedentemente è stata un’autrice di diversi magazine crypto all’estero e CMO di Eidoo. Oggi è anche co-founder e direttrice di Econique e della rivista Cryptonomist. E’ stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes.
Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro “NFT: la guida completa’” edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.