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All’asta da Sotheby’s un capolavoro di arte sacra

Un manufatto di arte sacra considerato il più antico oggetto rituale ebraico medievale conosciuto sarà messo all’asta da Sotheby’s a New York il 29 ottobre, con una stima tra i 3 e i 5 milioni di dollari.

Nel cuore dell’Asia centrale medievale, una comunità ebraica fiorì lungo le vie della seta di Khorasan, una regione che oggi comprende parti dell’Iran, dell’Afghanistan e del Turkmenistan.

Recentemente, un oggetto straordinario è emerso per illuminare la vita e le tradizioni di questa comunità: una coppa di Kiddush, nota come “Coppa della Gioia”, datata tra l’XI e il XII secolo.

Un Tesoro Ritrovato: La “Coppa della Gioia”

La “Coppa della Gioia” è una coppa di Kiddush, utilizzata nelle cerimonie ebraiche per santificare il vino durante lo Shabbat e le festività. La sua scoperta offre una rara testimonianza materiale dell’esistenza e dell’importanza delle comunità ebraiche nel Khorasan medievale.

Secondo Sharon Liberman Mintz, specialista senior di Judaica presso Sotheby’s, “questa coppa è una testimonianza straordinariamente rara dell’esistenza e dell’importanza delle comunità ebraiche in Asia centrale nel Medioevo, e dei loro scambi culturali e artistici con il mondo islamico circostante”.

Il Contesto Storico: Gli Ebrei del Khorasan

La regione del Khorasan era un crocevia di culture e commerci lungo la Via della Seta. Le comunità ebraiche locali prosperavano grazie agli scambi commerciali e culturali con le popolazioni circostanti.

Tuttavia, le prove materiali di queste comunità sono estremamente rare, soprattutto a causa delle devastazioni causate dalle invasioni mongole nel XIII secolo. La scoperta della “Coppa della Gioia” e di altri manufatti, come i manoscritti dell’Afghan Geniza, offre nuove prospettive sulla vita e sulle tradizioni di questi gruppi ebraici.

Caratteristiche e Importanza della Coppa

La “Coppa della Gioia” rappresenta un esempio significativo dell’arte e della cultura ebraica medievale. La sua sopravvivenza attraverso i secoli è notevole, considerando che molti oggetti in argento venivano spesso fusi e riutilizzati.

La coppa non solo testimonia le pratiche religiose dell’epoca, ma riflette anche l’interazione culturale tra gli ebrei del Khorasan e le società islamiche vicine.

Il Mercato dell’arte sacra e l’Asta di Sotheby’s

Negli ultimi anni, il mercato delle antichità ha visto un crescente interesse per i manufatti ebraici medievali. La vendita della “Coppa della Gioia” si inserisce in questo contesto, attirando l’attenzione di collezionisti e istituzioni museali.

La stima di 3-5 milioni di dollari riflette la rarità e l’importanza storica dell’oggetto. L’asta rappresenta un’opportunità unica per acquisire un pezzo di storia ebraica di inestimabile valore.

La “Coppa della Gioia” non è solo un oggetto d’arte, ma una finestra su un capitolo poco conosciuto della storia ebraica. La sua scoperta e la prossima vendita all’asta sottolineano l’importanza di preservare e studiare tali manufatti per comprendere meglio le interazioni culturali e religiose del passato.

L’arte sacra all’asta

Il mercato dei manoscritti e manufatti religiosi medievali ebraici ha registrato negli ultimi anni vendite significative, evidenziando un crescente interesse per questi oggetti storici di grande valore culturale e spirituale.

Un esempio emblematico è la vendita del Codex Sassoon, la più antica Bibbia ebraica quasi completa risalente al X secolo. Nel maggio 2023, questo prezioso manoscritto è stato battuto all’asta da Sotheby’s a New York per 38,1 milioni di dollari, stabilendo un record per un manoscritto venduto all’asta. L’acquirente, l’avvocato Alfred Moses, ha successivamente donato il manoscritto all’Anu Museum of the Jewish People di Tel Aviv.

Un altro caso rilevante è quello della Bibbia di Shem Tov, un manoscritto miniato del 1312 attribuito al rabbino Shem Tov Ibn Gaon. Questo esemplare, considerato un capolavoro dell’arte scribale del periodo, è stato messo all’asta da Sotheby’s a New York nel settembre 2024, con una stima compresa tra 5 e 7 milioni di dollari.

Anche al di fuori del contesto ebraico, i manoscritti medievali hanno raggiunto cifre considerevoli. Ad esempio, nel giugno 2018, il “Petau Book of Hours”, un manoscritto del 1495 ornato con medaglioni d’oro, è stato venduto all’asta a Parigi per 4,29 milioni di euro, superando di gran lunga la stima iniziale.

Questi esempi evidenziano come il mercato dei manufatti religiosi medievali, in particolare quelli ebraici, sia caratterizzato da un forte interesse da parte di collezionisti e istituzioni, con valutazioni che riflettono la rarità, l’importanza storica e la qualità artistica di questi oggetti.

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